Esclusiva

Aprile 24 2024
La propaganda russa dilaga a marzo, mentre aumentano le narrazioni contro Ue e immigrazione

Ventinovesimo report mensile sulla disinformazione in Italia a cura di IDMO

LA DISINFORMAZIONE SULLA GUERRA IN UCRAINA È AL LIVELLO PIÙ ALTO DEGLI ULTIMI SEDICI MESI

I cinque progetti editoriali italiani che hanno pubblicato contenuti di verifica dei fatti, e che hanno contribuito a questo report*, hanno pubblicato, a marzo 2024, un totale di 230 articoli di fact-checking. Di questi, 46 (20%) hanno avuto per oggetto casi di disinformazione riguardanti la guerra in Ucraina, 11 (4,8%) la guerra tra Israele e Hamas, 16 (7%) la pandemia, 22 (9,6%) il cambiamento climatico, 22 (9,6%) l’Unione europea, 17 (7,4%) l’immigrazione e 6 (2,6%) tematiche di genere o Lgbtq+.

La percentuale di storie false che prendono di mira l’Ucraina riguarda il 20% di tutta la disinformazione identificata a marzo. Più che duplicato rispetto al mese precedente, si tratta del valore più alto da ottobre 2022, a pochi mesi dall’invasione russa, quando la disinformazione sul tema era l’argomento predominante tra quelli monitorati da Idmo. In netto aumento anche le storie false a tema immigrazione, al livello massimo dall’inizio del monitoraggio. Ad aumentare, ma in maniera più contenuta, sono state anche quelle sul cambiamento climatico, comunità Lgbtq+ e Unione europea.

I contenuti falsi sulla guerra tra Israele e Hamas invece sono a un nuovo minimo, dopo mesi di costante calo. In diminuzione anche la disinformazione a tema pandemia, che sebbene conservi una quota rilevante non mostra novità sostanziali da diversi mesi e si concentra principalmente su presunte malattie derivanti dai vaccini.

*Progetti che hanno contribuito a questo report: BlastingNews, Bufale.net, Facta.news, Open, Pagella Politica

propaganda russa sulla guerra

LA DISINFORMAZIONE GENERATA DALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE IN AUMENTO

Le storie false che sfruttano contenuti generati dall’IA a marzo hanno subito un aumento sensibile. Il valore è pari al 7,8% sul totale e torna superiore a quello rilevato a livello europeo da Edmo.

La più significativa storia infondata che ha utilizzato questa tecnica è stata senz’altro il deepfake dell’ufficiale ucraino che attribuisce al proprio Paese la responsabilità per l’attacco alla sala concerti a Mosca. Altri casi di contenuti falsi prodotti con IA hanno riguardato presunte sculture raffiguranti Gesù, oppure ingegnose creazioni con la plastica, ma anche scene di cartoni animati generate appositamente per sostenere che il crollo del ponte di Baltimora fosse stato previsto.

propaganda russa sulla guerra

ALLARGAMENTO DEL CONFLITTO, ATTENTATO AL CROCUS E LE ALTRE NARRAZIONI CONTRO L’UCRAINA

Dietro l’aumento significativo di disinformazione sull’Ucraina ci sono diverse narrazioni false su eventi di attualità. Le parole del presidente francese Macron, che tra febbraio e marzo ha rilasciato dichiarazioni su un possibile diretto schieramento di truppe europee in Ucraina, ad esempio, hanno favorito la circolazione di varie storie false sull’escalation del confitto e il presunto coinvolgimento diretto dell’Occidente nelle operazioni militari.

In seguito all’attacco terroristico rivendicato dall’ISIS al Crocus City Hall, poi, molte storie di disinformazione hanno tentato di dipingere come corresponsabili gli ucraini o i Paesi occidentali, assecondando la narrazione ufficiale del Cremlino. Merita di essere evidenziato in particolare un deepfake di un alto ufficiale ucraino che rivendica l’attacco, in realtà creato usando un vecchio video e diffuso dai canali propagandistici legati al governo russo.

In generale, i contenuti infondati hanno tentato di descrivere come disperati gli sforzi bellici ucraini, promuovendo la percezione di una sua sconfitta inevitabile, ed esagerato il supporto alla Russia. Oltre a questo, l’Ucraina è stata anche incolpata da contenuti falsi di inibire le opposizioni interne, del crollo del ponte di Baltimora e di danneggiare l’ecosistema con l’export dei suoi cereali. Allo stesso tempo, diverse classiche narrazioni di propaganda russa – tra cui quelle che negano che l’Ucraina sia uno Stato sovrano oppure l’aggressione della Russia, ma anche quelle che denigrano la leadership di Kiev – sono circolate con insistenza, soprattutto online.

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