Esclusiva

Febbraio 19 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Marzo 22 2024
Pericolo interferenza straniera nelle elezioni del 2024: il secondo report dell’EEAS

L’European External Service Act ha delineato un piano d’azione per proteggere l’integrità del processo elettorale dalla Foreign Information Manipulation Interference

Il 2024 è un anno cruciale per la democrazia. Più della metà della popolazione mondiale voterà per eleggere i suoi rappresentanti in oltre 50 paesi, con l’Unione Europea (UE) che rinnoverà il suo Parlamento a giugno e gli Stati Uniti d’America che eleggeranno il loro nuovo presidente il prossimo autunno. Un contesto di cambiamenti fondamentali nelle dinamiche di potere, in cui una delle minacce più grandi da affrontare potrebbe venire dalla FIMI (Foreign Information Manipulation Interference), dalla manipolazione e interferenza dell’informazione straniera.

«Attori esterni, che si impegnano in tentativi intenzionali, strategici e coordinati per manipolare i fatti, per confondere, seminare divisione, paura e odio», è la definizione del fenomeno contenuta nel secondo report dell’EEAS(European External Action Service) sull’argomento. Lo studio, pubblicato il 23 gennaio 2024, si basa su 750 episodi analizzati nel corso del 2023. Fornisce le linee guida per comprendere in che modo opera la FIMI, fa luce sull’attuale scenario, si interroga sulle contromisure efficaci e definisce un quadro di risposta completo, aiutando le parti interessate a cooperare in modo più efficace nella lotta alla manipolazione delle informazioni.

Le tendenze della FIMI nel 2023

«L’Ucraina è il paese più colpito tra tutti i casi analizzati», si legge nel report, con la Russia che utilizza la FIMI come «strumento nella sua guerra di aggressione», per preparare e sostenere l’invasione e per giustificare il conflitto al resto del mondo. Tra le figure politiche più bersagliate dall’interferenza e manipolazione straniera dell’informazione, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky raggiunge la percentuale più alta, venendo colpito nel 40% dei casi. Seguono l’Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri Josep Borrell (20%), la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen (9%) e il Presidente francese Emmanuel Macron (4%). 

L’Intelligenza Artificiale (IA), invece, è stata utilizzata in meno di 20 casi sui 750 analizzati, non risultando «(ancora) la minaccia più grande» della FIMI. I foreign actors hanno continuato a sperimentare l’utilizzo delle nuove tecnologie per tutto il 2023, ma «la crescita esplosiva e la disponibilità di strumenti di IA potrebbero addirittura portare più vantaggi ai difensori che agli aggressori», scrive l’EEAS. Dai risultati del report, poi, emerge anche il ruolo delle elezioni come importanti catalizzatori dell’attività della FIMI, che sfrutta in modo strategico e opportunistico l’attenzione intorno all’evento per perseguire i suoi interessi. Provocare instabilità e divisione all’interno delle società democratiche.

Le minacce della FIMI al processo elettorale

Le europee del 2024 costituiscono un «potenziale bersaglio di attività manipolatoria» per cui l’interferenza esterna desta molta preoccupazione. Per garantire l’integrità del processo elettorale, sia nell’UE che nel resto del mondo, prima di tutto è necessario riconoscere in che modo la FIMI mette a rischio il libero svolgimento delle elezioni.

Sulla base degli episodi indagati finora, l’EEAS individua cinque macrocategorie a seconda del tipo di minaccia rivolta. La prima ha a che fare con il consumo di informazioni: gli agenti stranieri vogliono controllare il flusso e stabilire l’agenda su alcuni argomenti chiave, iniziando a prepararsi molti mesi prima rispetto all’inizio del periodo elettorale. In questa fase iniziale, «creano la loro infrastruttura e cercano di stabilire la loro legittimità occupando lo spazio informativo e coinvolgendo il pubblico che in futuro potrebbe ricevere attacchi mirati», spiega il report.

All’avvicinarsi delle elezioni, crescono anche altri tipi di minacce finalizzate a colpire candidati o partiti politici attraverso attacchi diretti che li indeboliscano, e a minare la fiducia nella democrazia, presentando il momento elettorale come debole e aperto alla manipolazione. A 72 ore dalle votazioni e subito dopo, a questi tipi di rischi si aggiungono anche le minacce della FIMI volte a colpire l’abilità di voto dei cittadini e le infrastrutture elettorali, incoraggiando l’astensione e diffondendo dubbi sulla legittimità del processo di voto. 

Il Response framework dell’EEAS contro la FIMI nel processo elettorale

Per contrastare le minacce dell’interferenza straniera durante le elezioni, l’EEAS ha delineato un approccio articolato suddividendo l’azione in quattro step.

Nella fase di Identificazione e Preparazione, che inizia mesi prima del momento elettorale, il focus centrale è sulla valutazione dei rischi e delle vulnerabilità specifiche del contesto, a cui segue un’analisi approfondita delle potenziali minacce e dei soggetti stranieri coinvolti. L’obiettivo è stabilire livelli di rischio individuali e sviluppare relazioni sia interne che esterne per garantire una risposta rapida ed efficace.

Nel momento dell’Individuazione, vengono messi in atto meccanismi di rilevamento dei pericoli, addestrando squadre di analisti a identificare incidenti e comportamenti sospetti online. L’accento è posto sulla raccolta di prove e sull’organizzazione delle informazioni in modo strutturato, in modo tale da facilitare lo scambio di dati con i partner e l’attivazione tempestiva di sistemi di allerta.

La fase di Risposta Reattiva inizia quando le minacce della FIMI si intensificano, prevedendo una valutazione del rischio e l’attivazione di soluzioni in base al piano d’azione previsto. Questo può includere misure per contenere la diffusione delle minacce, indirizzare il pubblico verso informazioni verificate o decidere di non reagire, qualora la reazione porti a un peggioramento della situazione di partenza.

L’Integrazione, quarta fase del Response Framework ipotizzato dall’EEAS, rafforza le capacità di rilevamento e risposta, attraverso una valutazione finale delle azioni intraprese per contrastare la FIMI durante il periodo elettorale. Ultimo step fondamentale per migliorare le strategie future, condividere conoscenze con i partner, e rafforzare la resilienza complessiva contro l’interferenza e la manipolazione dell’informazione straniera.

Articolo di Silvia Stellacci, giornalista freelance Associated Press e collaboratrice Luiss Data Lab.