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truffa negozi

La truffa social internazionale dei negozi “che stanno per chiudere”

Saldi, sconti e promozioni sono una buona strategia di marketing per smaltire le scorte di magazzino, attirare nuovi clienti e aumentare le vendite. Per i consumatori, è molto facile farsi attrarre dai prezzi competitivi proposti dalle aziende. Ma non tutte le offerte che si incontrano online e sui social network sono affidabili.  Negli ultimi mesi su Facebook e Instagram sono comparsi post sponsorizzati di presunte gioiellerie e negozi di abbigliamento artigianali – italiani e internazionali – che annunciano la chiusura definitiva dopo anni di attività, e la conseguente liquidazione totale della merce. Questi post rimandano ai rispettivi siti web dove è possibile acquistare i loro prodotti a prezzi competitivi, con sconti fino all’80 per cento. L’offerta, oltre a essere molto allettante, sembra anche credibile e i siti piuttosto affidabili. Ma, in realtà, ci troviamo di fronte a una truffa ben organizzata.  Trovi QUI l’articolo completo di Facta

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persone Libia

Il dato ciclicamente distorto sulle 700 mila persone “pronte a partire” dalla Libia

Secondo il Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, solo dalla Libia sarebbero pronte a partire alla volta dell’Europa 700mila persone migranti. È questa la notizia che in questi giorni compare sui siti di diversi quotidiani italiani, da  Repubblica (“Migranti, relazione del Copasir: ‘Circa 700 mila irregolari in Libia pronti a partire’”) a Libero (“Immigrazione, allarme del Copasir: in 700mila pronti ad attraversare il Mediterraneo”) passando per Il Giornale (“‘Oltre 1 milione pronti a partire’. L’allerta del Copasir per la ‘bomba’ migranti in nord Africa”). Le cose però non stanno così. Quel numero infatti non si riferisce alle persone presenti nel Paese nordafricano pronte a partire. Inoltre, come vedremo, da ormai quasi dieci anni questo numero è presentato ciclicamente sui giornali italiani in maniera scorretta e ripreso poi da politici e commentatori sui social, generando allarmismi e confusione su un tema complesso e articolato come quello relativo ai flussi migratori. Trovi QUI l’articolo completo di

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Centro di monitoraggio della misinformazione sulle elezioni tedesche

In vista delle elezioni che si terranno in Germania il 23 febbraio 2025, NewsGuard ha identificato 10 affermazioni false relative al voto, tra cui narrative di disinformazione russa che prendono di mira i principali partiti politici che supportano la NATO e l’Ucraina. L’obiettivo è quello di promuovere il partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD). Le affermazioni false potrebbero anche minare la fiducia del pubblico nelle istituzioni governative e nel processo elettorale stesso. NewsGuard ha rilevato che gli strumenti di intelligenza artificiale, tra cui la tecnologia deepfake, sono sempre più utilizzati per generare narrazioni false convincenti basate su testimonianze false o video manipolati. (Leggete qui per saperne di più sul recente report di NewsGuard su una rete di siti di disinformazione russa, che dimostra come l’IA sia diventata un moltiplicatore di forze per i diffusori di disinformazione).  Il propagandista del Cremlino John Mark Dougan sembra essere il responsabile del lancio

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lego omofobia

La storia dei mattoncini Lego “accusati di omofobia” non è proprio com’è stata raccontata

Da qualche giorno in Italia e nel resto del mondo si sta parlando con toni piuttosto sconcertati di un’accusa di omofobia mossa ai popolari mattoncini del marchio Lego nientemeno che dal Science Museum di Londra. La storia è venuta alla luce grazie a un articolo del quotidiano britannico The Telegraph inizialmente intitolato “I Lego possono essere anti-LGBT, afferma il Museo della Scienza” e in seguito modificato eliminando dal titolo il riferimento “anti-LGBT”. Secondo un editoriale pubblicato dal giornalista Mattia Feltri su La Stampa e molto circolato online, «Al Museo della scienza di Londra un’audioguida informa i visitatori sulla natura intrinsecamente patriarcale e omofoba dei mattoncini di Lego». Feltri prosegue spiegando che «Per loro essenza, infatti, i mattoncini di Lego si incastrano seguendo tecniche simili a quelle dell’accoppiamento sessuale, con mattoncini che penetrano altri mattoncini, ovvero con mattoncini penetrati da altri mattoncini. Lo schema è tipicamente eterosessuale, dice la guida, e induce a pensare all’eterosessualità come l’unica

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governo

Il fact-checking definitivo della versione del governo sul caso Almasri

Mercoledì 5 febbraio si sono tenute le informative al Parlamento del ministro della Giustizia Carlo Nordio e di quello dell’Interno Matteo Piantedosi sul caso del comandante libico Almasri. Le informative si sarebbero dovute tenere il 29 gennaio. In seguito però alla notizia dell’indagine a carico della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di Nordio, di Piantedosi e del sottosegretario Alfredo Mantovano, il governo ha deciso di rimandarle di una settimana.  Almasri, lo ricordiamo, è il capo della polizia giudiziaria libica e responsabile della prigione di Mitiga, a Tripoli. Su di lui pende un mandato di cattura della Corte penale internazionale (CPI) per crimini di guerra e contro l’umanità. Tra il 19 e il 21 gennaio Almasri è stato prima fermato e poi scarcerato dalle autorità italiane, che dunque non hanno eseguito il mandato spiccato dalla CPI nei suoi confronti. Trovi QUI l’articolo completo di Pagella Politica

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immagine IA

La stampa italiana ha diffuso un’immagine IA di Trump, Musk e Netanyahu credendola vera

La mattina del 4 febbraio 2025 svariate testate italiane come ad esempio l’Ansa, RaiNews, La Stampa, la Repubblica, Fanpage hanno pubblicato una foto che ritrae il premier israeliano Benjamin Netanyahu insieme al presidente statunitense Donald Trump e al suo braccio destro Elon Musk. La stessa immagine è stata rilanciata dal TG1 (dal minuto 08:00), dal TG2 (dal minuto 05:50) e dal TG3 nell’edizione dell’ora di pranzo. La foto dei tre, scrive la stampa italiana, sarebbe stata scattata in occasione dell’incontro dello stesso giorno previsto alla Casa Bianca tra il primo ministro israeliano e il presidente statunitense per discutere della guerra tra Israele e Palestina e del rapporto tra Israele e Stati Uniti. Trovi QUI l’articolo completo di Facta

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