Esclusiva

Luglio 7 2023
Secondo i complottisti c’è Macron dietro alle rivolte delle banlieue

Sui social sono circolati complotti che accusano il governo francese di aver architettato le rivolte, per giustificare una svolta autoritaria: una teoria islamofoba che ricorda la disinformazione novax sulla “dittatura sanitaria”

Le rivolte delle banlieue hanno scosso per cinque notti le città francesi, teatro di scontri tra abitanti dei sobborghi e forze dell’ordine. Le immagini della guerriglia urbana, tra fuochi d’artificio usati come artiglieria, edifici in fiamme, saccheggi nei negozi e migliaia di arresti, hanno ispirato le fantasie dei complottisti su Twitter e Telegram. Decine di post sui social hanno denunciato una presunta congiura indetta dal governo francese, che avrebbe alimentato le rivolte volontariamente: solo una delle teorie inventate dai disinfluencer professionisti, account che pubblicano notizie false per costruire narrazioni distorte dei fatti.

La “regia segreta” della rivolta

In Francia i disordini sono scoppiati il 27 giugno, dopo l’omicidio del 17enne Nahel M. da parte di un poliziotto. Il ragazzo francese di origini algerine è diventato il simbolo della violenza ingiustificata della polizia, delle discriminazioni razziali e della ghettizzazione delle periferie abbandonate dal potere centrale di Parigi. Mentre i media internazionali raccontavano le difficoltà dell’Eliseo nel mantenere l’ordine pubblico, sui social iniziavano a emergere teorie cospirazioniste prive di fondamento. 

Su alcuni canali Telegram si è diffusa l’ipotesi di «una rivolta alimentata appositamente da un Macron sempre più in difficoltà». Secondo questa teoria, quelli che sembrerebbero rivoltosi contro il governo starebbero invece facendo il gioco delle élite del potere. Il governo francese avrebbe aizzato le rivolte per gettare il Paese nel caos, così da giustificare un vasto dispiegamento di forze di polizia per ristabilire l’ordine. 

Secondo i complottisti c’è Macron dietro alle rivolte delle banlieue
Screenshot da un account italiano su Twitter

Stando ai disinfluencer, un sondaggio dell’emittente CNews proverebbe che la strategia di Macron ha funzionato: il 70% dei francesi intervistati si è detto favorevole all’uso dell’esercito nei quartieri colpiti dai disordini. I risultati del sondaggio sono stati pubblicati da numerosi account italiani, francesi e statunitensi su Twitter, spesso copiando e incollando questa didascalia: «Il governo ha ottenuto ciò che voleva; che le persone stesse chiedano più controllo». È la tattica del copypaste, molto comune nelle campagne di disinformazione per raggiungere il maggior numero di persone con lo stesso messaggio. 

Dalla “dittatura sanitaria” all’islamofobia

Il complotto sulle rivolte delle banlieue ricalca lo schema della cosiddetta “dittatura sanitaria”, cospirazione in voga durante la pandemia da Covid-19. Allora, gli attivisti novax accusavano un misterioso governo globale di aver diffuso il virus di proposito, per poi imporre leggi restrittive sulle libertà degli individui, costretti a chiudersi in casa e sottoporsi alle vaccinazioni. La pandemia serviva dunque a creare uno stato di emergenza tale da rendere più accettabili le nuove politiche autoritarie.

Secondo i complottisti c’è Macron dietro alle rivolte delle banlieue
Manifesto affisso dagli attivisti novax al Sacrario di Marzabotto nel marzo 2022, che ritrae il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, con una svastica in fronte

«Chi sta traendo vantaggi da queste rivolte? Chi sono i burattinai e perché? Forse per introdurre nuove leggi liberticide?». Su Telegram, i cospirazionisti sostengono che i disordini francesi servissero ad alimentare una nuova emergenza manovrata dall’alto. Poiché tra i protagonisti delle rivolte c’erano molti giovani immigrati e francesi di origini straniere, le narrazioni complottiste si sono intrecciate con sentimenti islamofobi e cospirazioni di estrema destra, come la “grande sostituzione”.  

Secondo i disinfluencer, le cosiddette “élite globaliste” avrebbero importato milioni di islamici in Francia per creare «una sottoclasse» violenta e indisciplinata. L’omicidio di Nahel sarebbe stata la miccia per infiammare, di proposito, una rivolta degli immigrati islamici. Grazie a questa politica del terrore, i cittadini francesi sarebbero adesso disposti ad accogliere una svolta autoritaria del governo Macron, convinti che rinunciare a ogni libertà personale costituisca «il male minore».

La “guerra civile” e le armi ucraine

Una teoria alternativa racconta che le rivolte avrebbero gettato la Francia in una guerra sanguinosa. Su Telegram è girato un video in cui si vedono degli aerei bombardare la Tour Eiffel: «A PARIGI C’È LA GUERRA CIVILE, HANNO TOLTO INTERNET E I TELEFONI NON FUNZIONANO», ha commentato un account troll. In realtà il video risale a marzo 2022 e rientra nella campagna propagandistica #ifwefallyoufall, lanciata dal Ministero della Difesa ucraino per chiedere supporto ai paesi Nato contro la Russia. Il video è stato girato su un set in Ucraina e i bombardamenti sono stati aggiunti in post-produzione.

Poco dopo, un secondo troll ha commentato lo stesso post con un altro video decontestualizzato, in cui degli uomini armati di kalashnikov sparano in un quartiere residenziale: «confermato, la Francia sta cadendo». Tuttavia, le immagini sono state girate a Beirut nel 2021.

La lista di video fake è lunga. Ad esempio, un account italiano ha pubblicato una serie di tweet intitolati “France has fallen”. Il post più virale, che ha ricevuto quasi un milione di visualizzazioni, mostra una folla sventolare centinaia di bandiere algerine a Place de la République. Anche in questo caso si tratta di un video decontestualizzato: le immagini risalgono al 2019, quando a Parigi si tennero delle manifestazioni contro l’ex presidente algerino Bouteflika.

Secondo i complottisti c’è Macron dietro alle rivolte delle banlieue
Screenshot da un account italiano su Twitter, che ha pubblicato il video di una manifestazione del 2019 ricevendo quasi un milione di views.

Infine, su Twitter e Telegram si è diffusa la voce secondo cui i ribelli delle banlieue fossero armati con fucili americani. Secondo i disinfluencer, i fucili sarebbero stati comprati sul mercato nero da trafficanti d’armi ucraini. Questa notizia non è riportata da fonti attendibili e riprende una narrazione di propaganda russa, secondo cui gli aiuti militari diretti a Kiev verrebbero venduti a Paesi terzi senza il consenso della Nato. Nonostante esista la possibilità che le armi occidentali finiscano prima o poi sul mercato nero, al momento non ci sono prove di presunti traffici illegali internazionali.

Secondo i complottisti c’è Macron dietro alle rivolte delle banlieue
Questa immagine, ripresa dalla piattaforma umoristica 9GAG, è stata pubblicata su Twitter e Telegram come presunta prova del contrabbando di armi americane in Francia

Report di Michelangelo Gennaro, assistente alla ricerca del Luiss Data Lab.