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Esclusiva

Gennaio 23 2023.
 
Ultimo aggiornamento: Aprile 18 2024
Le cospirazioni sullo schianto in elicottero del ministro Monastyrskyi

Su Twitter, i filorussi esultano per la morte del ministro ucraino e incolpano la contraerea dell’incidente. I complottisti su Telegram accusano Zelensky e Avakov di aver ordinato l’omicidio

«Karma is a bitch». Così un utente su Twitter ha esultato per la morte del ministro dell’Interno ucraino, Denys Monastyrskyi, vittima dello schianto del suo elicottero su un asilo nido a Brovary. La notizia del disastro aereo è stata accolta con gioia dai sostenitori italiani di Putin, che hanno condiviso sui social un’intervista risalente a giugno, quando Monastyrskyi augurava al presidente russo di morire presto per mettere fine alla guerra.

Oltre a rallegrarsi per una tragedia in cui sono morte 14 persone – compreso il vice ministro Evgeny Yenin, il segretario di Stato degli Affari interni e un bambino della scuola – gli account filorussi hanno diffuso teorie infondate sulle dinamiche dell’incidente. Mentre le autorità ucraine parlavano di un possibile sabotaggio, guasto tecnico o errore umano, sul web non sono mancate congetture su operazioni sotto falsa bandiera, congiure e lotte di potere tra Zelensky e i suoi collaboratori più stretti.

Le cospirazioni sullo schianto in elicottero del ministro Monastyrskyi

Fuoco amico sull’elicottero del ministro? Il complotto della contraerea

La teoria più diffusa su Twitter descrive l’accaduto come un drammatico errore: l’elicottero che trasportava Monastyrskyi sarebbe stato abbattuto dalla contraerea ucraina. Alcuni utenti hanno dato per certa la versione del fuoco amico, senza risparmiare commenti di gelida ironia: «Che i soldati [ucraini] stiano cominciando a capire dove devono sparare per fermare la guerra? #Speriamo». Tuttavia i testimoni oculari hanno parlato di un’esplosione a bordo dell’elicottero, senza menzionare alcun missile, e anche le indagini di Kiev sembrano escludere un colpo a distanza contro il velivolo.

Le cospirazioni sullo schianto in elicottero del ministro Monastyrskyi

I promotori della fake news ricordano che l’antiaerea ucraina ha già sbagliato in passato. L’allusione va ai fatti dello scorso 16 novembre, quando un missile cadde su un villaggio in Polonia uccidendo due persone. A quella vicenda seguirono i sospetti di un attacco della Russia sul territorio polacco, dunque contro la Nato, e il terrore per un possibile allargamento del conflitto. Timori smentiti dall’identificazione del razzo, lanciato dalla difesa ucraina durante i bombardamenti che martellavano Odessa, Kiev e altri centri abitati, ma caduto per errore fuori dal confine. 

Oltre a far tirare un sospiro di sollievo a chi temeva l’escalation militare, la storia del missile in Polonia ha creato un precedente prezioso per la propaganda russa. Dall’inizio della guerra, infatti, il Cremlino aveva cercato di incolpare Kiev di ogni massacro commesso dall’esercito invasore contro i civili. Da Mosca, le accuse di false flag ucraini erano arrivate sia per la strage di Bucha, che per la distruzione dell’ospedale e del teatro di Mariupol da parte dell’aviazione russa. La disinformazione sui presunti false flag ha ripreso forza proprio dopo l’incidente in Polonia: poiché la narrazione sui soldati ucraini che sterminano i loro connazionali non aveva funzionato, sui social si è iniziato a dire che li avevano uccisi per sbaglio.

Le cospirazioni sullo schianto in elicottero del ministro Monastyrskyi

E così è stato non solo per lo schianto dell’elicottero a Brovary, ma anche per un’altra pagina nera della guerra scritta pochi giorni prima. Sabato 14 gennaio, un raid russo a Dnipro ha abbattuto un condominio di nove piani, centrato da un missile anti-nave. Nell’attacco sono morte almeno 44 persone. Ancora una volta, il Cremlino ha provato a smarcarsi incolpando il governo di Kiev e la contraerea ucraina. 

In questo caso, un aiuto involontario è arrivato da uno dei politici più in vista in Ucraina, Oleksii Arestovych, ormai ex-consigliere dell’Ufficio di presidenza. Infatti, Arestovych ha rassegnato le dimissioni dopo delle dichiarazioni sconsiderate sul condominio di Dnipro. Intervenendo a una trasmissione televisiva, l’uomo ha detto che il missile russo aveva colpito l’abitazione dopo essere stato intercettato e distrutto dalla difesa aerea. Anche se l’entità dei danni e le testimonianze dei sopravvissuti smentiscono questa versione, le parole di Arestovych sono state riportate dagli account social fedeli a Mosca. La rete dei filorussi ha urlato al complotto, accusando Zelensky di mettere a tacere chi dice la verità.

Le cospirazioni sullo schianto in elicottero del ministro Monastyrskyi

Le false congiure nel governo ucraino

I canali Telegram putiniani si sono spinti oltre, inventando una storia avvincente di tradimenti e lotte intestine tra le autorità di Kiev. Anche in questa cospirazione, la responsabilità della morte del ministro Monastyrskyi è attribuita all’Ucraina. Non si sarebbe trattato però di un errore. I cospirazionisti non hanno dubbi: l’elicottero è stato abbattuto volontariamente. Il racconto è così dettagliato da indicare persino l’arma del delitto, uno «Stinger MANPADS».

Le cospirazioni sullo schianto in elicottero del ministro Monastyrskyi

Chi ha ordinato il presunto omicidio? Su Telegram girano due versioni differenti. Secondo alcuni, i mandanti sarebbero Arsen Avakov, predecessore di Monastyrskyi al Ministero dell’Interno, e i contrabbandieri di armi che lo spalleggiano. Questi si dovevano sbarazzare di Monastyrskyi, perché si stava opponendo alla vendita illegale di armamenti occidentali verso Paesi terzi. Per quanto esista la possibilità che alcune armi inviate in Ucraina finiscano prima o poi sul mercato nero, rischio segnalato anche da Washington Post e Business Insider, al momento non ci sono prove di commerci illegali, tantomeno di traffici gestiti da politici vicini a Zelensky come Avakov. 

La seconda versione incolpa direttamente il presidente ucraino, che avrebbe ordinato l’esecuzione di uno dei suoi più stretti collaboratori. Il movente è ancor più fantasioso: Monastyrskyi si sarebbe schierato «dalla parte della lobby americana guidata da Zaluzhny», capo delle Forze armate ucraine. Infatti, i complottisti sostengono che il generale Zaluzhny sia coinvolto in uno scontro di potere con Zelensky e intrattenga contatti diretti con il Pentagono. La morte del ministro dell’Interno sarebbe dunque un avvertimento diretto dal presidente ucraino al capo dell’esercito, che adesso potrebbe fare la stessa fine.

L’obiettivo di queste cospirazioni è mostrare il governo di Kiev come crudele ed eroso da divisioni interne. Ma niente di tutto ciò è documentato né credibile: dopo undici mesi di guerra, la più grande forza dell’Ucraina resta la coesione nella resistenza al nemico.

Report di Michelangelo Gennaro, Assistant Researcher Luiss Data Lab.