Il mondo dell’informazione compie un nuovo passo nella sua evoluzione digitale. È stata presentata il 10 dicembre alla Luiss, una piattaforma avanzata basata su intelligenza artificiale pensata per supportare giornalisti, redazioni e istituzioni nelle attività di ricerca, verifica e produzione delle notizie. Lo strumento nasce all’interno di un progetto sostenuto da Google.org e coordinato da Luiss e FIEG, con l’obiettivo di rafforzare il sistema informativo italiano attraverso l’innovazione tecnologica.
L’evento, ospitato nella Sala The Dome del Campus di Viale Romania, ha riunito rappresentanti delle istituzioni, dell’editoria e della comunità tecnologica, confermando il ruolo strategico di Bodoni nel guidare la trasformazione digitale del settore. Per Luiss, il progetto è coordinato da Gianni Riotta, direttore della Scuola di Giornalismo e del Centro di Ricerca Luiss, e dalla professoressa Livia De Giovanni, Presidente del Data Lab e della Scuola di Giornalismo, nonché Prorettrice per Rankings, Accreditamenti e Qualità dell’Ateneo.
Ad aprire i lavori sono stati il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’Editoria, Alberto Barachini, il Presidente della FIEG, Andrea Riffeser Monti, e Mattia Tarelli, Government Affairs & Public Manager di Google, partner del progetto attraverso il programma Google.org Fellows.
Cuore dell’incontro è stata la presentazione tecnica della piattaforma Bodoni, un hub di algoritmi, intelligenza artificiale e banche dati che permette ai giornalisti di:
- raccogliere grandi quantità di dati da testate italiane e internazionali, social media, istituzioni e repository certificati;
- verificare affermazioni attraverso modelli semantici e clustering tematici;
- esplorare nuove connessioni tra storie, luoghi e temi emergenti;
- produrre bozze di articoli tramite strumenti di AI assistita.
L’architettura di Bodoni è composta da tre livelli principali: raccolta dati, processing AI e interfaccia di consultazione. Il sistema integra LLM, RAG (Retrieval-Augmented Generation) e un sofisticato “news vector space” per classificare, collegare e generare contenuti informativi.
La piattaforma elabora ogni giorno contenuti provenienti da testate giornalistiche nazionali e internazionali, archivi istituzionali come Istat e Wikidata, e dataset distribuiti tramite API.
Ad oggi, il progetto ha già raggiunto numeri significativi:
- 286 mila notizie analizzate,
- 1,5 milioni di affermazioni identificate,
- 351 mila topic generati,
- oltre 100.000 righe di codice sviluppate grazie al lavoro congiunto di più di quaranta professionisti.
Nel corso della mattinata è stata presentata anche una ricerca del professor Sergio Splendore (Università di Milano) sulla fiducia degli utenti italiani nell’informazione generata dall’intelligenza artificiale.
Secondo i dati illustrati durante l’evento, la fiducia nelle notizie prodotte o sintetizzate dall’AI è più alta del previsto e in linea con quella verso il giornalismo tradizionale. In alcuni casi — come i risultati dei motori di ricerca alimentati da AI — i livelli di fiducia risultano addirittura superiori, mostrando che il pubblico considera Google e Bing come fonti autorevoli anche quando restituiscono risposte automatiche.
Il progetto Bodoni nasce in un contesto in cui la velocità della disinformazione supera spesso la capacità delle redazioni di verificarla. L’AI diventa dunque un alleato prezioso, grazie all’utilizzo di strumenti matematici avanzati:
- statistica, per riconoscere pattern linguistici tipici di contenuti falsi;
- graph theory, per mappare reti di bot e connessioni sospette tra account;
- modelli probabilistici, per prevedere la probabilità che un contenuto sia ingannevole prima che diventi virale;
- NLP (Natural Language Processing), per analizzare narrazioni, affermazioni e manipolazioni;
- RAG e modelli semantici, per collegare informazioni provenienti da fonti affidabili e produrre sintesi accurate.
Questi strumenti — oggi utilizzati da grandi piattaforme digitali — vengono messi nelle mani dei giornalisti per rafforzare il giornalismo di qualità e ricostruire un ecosistema informativo più solido.
Finanziato dalla fondazione Google.org Impact Challenge – Tech for Social Good e sviluppato da Luiss Data Lab insieme a Geckosoft, FIEG, T6 Ecosystems, la Luiss Scuola di Giornalismo e l’IDMO, il progetto si pone un obiettivo ambizioso: supportare 10.000 giornalisti in oltre 400 redazioni italiane, con particolare attenzione ai territori meno serviti e alle realtà editoriali locali.
Le evoluzioni includono:
- integrazione delle fonti social,
- nuove collaborazioni con testate nazionali e internazionali,
- ampliamento del dataset con informazioni certificate da enti pubblici,
- API dedicate per imprese e istituzioni.
Con Bodoni, l’informazione italiana compie un passo decisivo verso un modello più innovativo, trasparente e sostenibile. Sono state annunciate collaborazioni con ISTAT, Wikipedia e nuove sono in arrivo.
In un’epoca in cui un singolo tweet può influenzare i mercati e un video manipolato può raggiungere milioni di persone, la piattaforma rappresenta una risposta concreta per proteggere il dibattito pubblico, rafforzare la fiducia e dare ai giornalisti strumenti all’altezza delle sfide contemporanee.
“La trasformazione digitale del giornalismo è già in corso — ha sottolineato il team del progetto — e Bodoni vuole essere il motore che la accompagna, la rafforza e la rende accessibile a tutti”.
Qui la gallery dell’evento di lancio del Progetto Bodoni










