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I quattro progetti editoriali italiani che hanno pubblicato contenuti di verifica dei fatti, e che hanno contribuito
a questo report, hanno pubblicato, a marzo 2025, un totale di 206 articoli di fact-checking. Di questi, 33 (16%)
hanno avuto per oggetto casi di disinformazione riguardanti la guerra in Ucraina, 31 (15%) l’Unione europea,
13 (6,3%) l’immigrazione, 8 (3,9%) la pandemia, 6 (2,9%) le tematiche di genere o Lgbtq+, 2 (0,1%)
il cambiamento climatico e 0 (0%) la guerra in Medio Oriente.
I valori relativi alla disinformazione su Ucraina e Unione europea hanno fatto registrare aumenti significativi,
proseguendo la tendenza cominciata a febbraio. La percentuale delle storie false sulla guerra è passata dall’8,2%
al 16% in un solo mese, in linea con quanto rilevato a livello europeo da Edmo. Quella relativa all’Ue, invece,
in due mesi è aumentata di oltre sette volte, passando dal 2% di gennaio al 15% di marzo, il che equivale a oltre
il doppio del valore calcolato da Edmo nello stesso mese. L’ultima volta che in Italia i due argomenti erano stati
tanto bersagliati da notizie infondate è stata a giugno 2024, mese in cui si sono tenute le ultime elezioni europee.

La percentuale di storie false che sfruttano contenuti generati dall’IA è rimasta più o meno stabile a marzo,
aumentando di poco. Dei 206 articoli di fact-checking 12 hanno utilizzato strumenti di IA per veicolare messaggi
falsi, pari al 5,8% del totale della disinformazione rilevata. Il valore è in linea con la media europea rilevata da
Edmo, intorno al 6%.

Tra le notizie infondate che si sono avvalse di strumenti di IA si possono evidenziare quelle che hanno
amplificato la tesi infondata (già diffusa a febbraio) secondo cui Papa Francesco sarebbe già morto e non
ospedalizzato. Infatti, sia un’immagine sia un audio falsi sono stati usati per sostenere la tesi secondo cui
ospedale e sala stampa vaticana avrebbero mentito sul reale stato di salute del Pontefice. A fine marzo sono poi
circolati dei video falsi del terremoto in Myanmar; negli stessi giorni, sono stati creati contenuti artificiali anche in
relazione alle proteste che hanno avuto luogo in Turchia dopo l’arresto del sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu.
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