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Esclusiva

Novembre 11 2022.
 
Ultimo aggiornamento: Novembre 24 2022
I complotti sulle elezioni midterm invadono i social

Riparte la disinformazione sulla “Big Lie”. I sostenitori di Trump denunciano brogli elettorali inesistenti. I Dem accusati di pilotare i risultati in Arizona e far votare i morti. Tentativo di Iran e Cina di inquinare il dibattito su Twitter

Su Twitter e Telegram stanno circolando una serie di complotti sulle elezioni midterm 2022, fabbricati per diffondere sfiducia verso il voto democratico negli Stati Uniti. I canali social pro-Trump hanno avviato una campagna mediatica preventiva, incolpando i Dem di voler manipolare i risultati. La propaganda sui presunti brogli elettorali è iniziata quando gli americani erano ancora in fila per votare, anche se le community trumpiane avevano già preparato il terreno nei mesi passati.

Per alimentare il clima di sospetto, l’ala estremista del GOP ha rispolverato alcune teorie risalenti alle elezioni presidenziali. Si è parlato di voto postale manipolato, schede truccate e macchine per il voto guaste. Sono i tasselli che compongono la “Big Lie”, cospirazione che accusa il Partito Liberale di aver pilotato le elezioni del 2020, per estromettere Trump dalla Casa Bianca. Tutt’ora, l’ex presidente e la maggioranza dei suoi candidati non riconoscono la vittoria di Joe Biden come legittima. 

La “Big Lie”, che non ha mai trovato riscontro nei fatti, torna adesso a minacciare le midterm, dopo che, il 6 gennaio 2021, aveva istigato gli estremisti trumpiani e i militanti alt-right ad assaltare il Congresso. Allora l’obiettivo era ribaltare con la forza l’esito delle presidenziali. Oggi è, di nuovo, non riconoscere un’eventuale sconfitta repubblicana. Dalla reazione antidemocratica del 2020, alla precauzione antidemocratica del 2022. 

I canali di estrema destra non sono stati i soli a inquinare il dibattito online sulle elezioni. Uno studio di Election Integrity Partnership ha segnalato sei network di discussione falsi, attivi su Twitter e riconducibili a Cina e Iran, per un totale di 705.864 tweet. Ogni network era formato da decine o centinaia di account fake, creati per amplificare la polarizzazione politica negli Stati Uniti. Fortunatamente, sono stati rimossi prima di raggiungere un livello preoccupante di visibilità. Tra i tre network cinesi, uno in particolare dava risalto alle fake news sulle “elezioni rubate” da Biden, al documentario complottista “2000 Mules” e alla “Big Lie”.

I complotti sulle elezioni midterm invadono i social
Una grafica del documentario cospirazionista “2000 Mules”, che attribuisce la vittoria di Biden a schede elettorali false, distribuite da corrieri nelle cassette postali degli Stati chiave.

Come visto nel 2016, quando i troll russi cercarono di condizionare il voto negli Stati Uniti, la disinformazione elettorale ha una forte vocazione internazionale. Alcune teorie cospirazioniste sono approdate anche in Italia. In attesa dei risultati definitivi delle midterm 2022, ecco alcune narrazioni della “Big Lie” comparse sui social italiani.

Le vote machine in Arizona

Durante il giorno del voto, in Arizona la contea di Maricopa è finita sotto i riflettori per dei guasti alle macchine elettorali. Nel 20% dei seggi ci sono stati problemi con il voto elettronico. In alcuni casi, gli elettori hanno dovuto attendere in fila più del previsto.  Poiché l’Arizona è uno degli stati decisivi, ancora in bilico tra i due partiti, i sostenitori di Trump hanno urlato al sabotaggio. « Le persone stavano aspettando che qualcosa andasse storto, per provare il loro preconcetto che le elezioni fossero truccate», ha detto Bret Schafer, senior fellow dell’organizzazione apartitica Alliance for Securing Democracy. «E c’è sempre qualcosa che va storto».

Il clamore per i problemi tecnici è stato alimentato dallo stesso Trump. In una serie di post sulla sua piattaforma, Truth Social, il leader repubblicano ha scritto che i guasti erano avvenuti in aree a maggioranza repubblicana. In un video, l’ex-presidente ha pregato gli elettori dell’Arizona di restare in fila: «Stanno succedendo tante cose sbagliate. Vogliono usare i ritardi per impedirvi di votare».

I complotti sulle elezioni midterm invadono i social
Su Truth social, i post di Donald Trump mettono in discussione le elezioni in Arizona.

Il complotto è stato smentito dalla stessa contea di Maricopa con un tweet, in cui si denunciano le bugie dei trumpiani sui lunghi tempi d’attesa. Peraltro, il Supervising Board delle elezioni in Arizona è composto per quattro quinti da repubblicani.

Votano anche i morti, che eleggono altri morti

Dopo le presidenziali del 2020, Trump e i suoi sostenitori avevano denunciato dei presunti voti fraudolenti riconducibili a persone decedute. Accuse che, dopo le indagini, si erano rivelate false. La teoria sugli elettori morti è parte della disinformazione sul voto postale, introdotto nel 2020 a causa della pandemia e preso di mira dai cospirazionisti dell’alt-right americana. 

Durante la campagna elettorale per le midterm, i complotti sugli elettori deceduti sono tornati di moda. Questa volta, un fatto curioso ha arricchito la narrazione: il candidato Dem Tony DeLuca è stato rieletto in Pennsylvania con l’85% delle preferenze, un mese dopo la sua morte. Lo stesso è accaduto in Tennessee, dove la democratica Barbara Cooper, deceduta il 25 ottobre, ha comunque prevalso alle urne. 

I complotti sulle elezioni midterm invadono i social
Il commento di un utente Twitter sulla vittoria di Tony DeLuca in Pennsylvania.

Non è il primo caso di elezione postuma: nel 2018, il repubblicano Dennis Hof aveva vinto in Nevada in circostanze simili. Anche allora, poiché il decesso era avvenuto troppo a ridosso del voto, non si era potuto sostituire il candidato.  

La truffa dei pennarelli

Su Telegram, una teoria strampalata è stata diffusa dai canali pro-Trump. È la storia di una frode elettorale organizzata contro gli elettori repubblicani, i quali verrebbero ingannati per annullare il loro voto. Come? Con dei pennarelli, consegnati al posto delle normali penne o matite copiative. Poiché i pennarelli non sono previsti per compilare le schede elettorali, il voto viene annullato. Anche questo complotto risale alle presidenziali del 2020. Se è stato utilizzato di nuovo, è perché qualcuno ci crede davvero.

Report di Michelangelo Gennaro, Research Assistant Luiss Data Lab.