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Esclusiva

Giugno 3 2022.
 
Ultimo aggiornamento: Febbraio 15 2023
I siti che hanno pubblicato informazioni false sul Covid-19 ora diffondono online disinformazione sull’Ucraina

Nella nuova edizione del Misinformation Monitor di NewsGuard l’analisi dei siti che diffondono disinformazione sul Covid-19 e sull’Ucraina

Quasi 100 siti identificati da NewsGuard nel 2021 per aver pubblicato disinformazione sul COVID-19 stanno ora diffondendo informazioni false sulla guerra in Ucraina sui social media. Alcuni di questi continuano a trarre profitti dalla pubblicità programmatica.

Una nuova analisi di NewsGuard rivela che 91 siti inclusi nel suo Centro di monitoraggio della disinformazione sul Coronavirus stanno ora diffondendo disinformazione anche sulla guerra in Ucraina, e per questo sono stati inseriti nel suo Centro di monitoraggio della disinformazione sul conflitto Russia-Ucraina. Di questi 91 siti, più della metà (57) sono attivi su Facebook, Twitter o YouTube.

Mentre gli account di alcuni di questi siti sono stati sospesi, dei 57 siti ancora attivi sui social media 43 sono su Twitter, 41 su Facebook e 23 su YouTube (e molti sono attivi su più di una delle piattaforme). Sugli account social di questi siti, non compaiono avvisi da parte delle piattaforme riguardo al fatto che le informazioni condivise provengono da fonti non affidabili.

Inoltre, alcuni di questi 91 siti hanno visto i propri account social venire sospesi senza una spiegazione chiara e trasparente da parte delle piattaforme. Pratiche di questo genere non aiutano gli utenti a comprendere di quali fonti di informazioni possano fidarsi.

Tra questi siti, che operano a livello globale, ci sono 31 siti in lingua inglese, 31 in lingua francese, 16 in lingua tedesca e 13 in lingua italiana.

I siti che fanno parte dei Centri di monitoraggio di NewsGuard hanno pubblicato informazioni false, tra cui almeno una delle principali bufale sul COVID-19 o sul conflitto tra Russia e Ucraina identificate e smentite da NewsGuard.

I tre siti di questa lista più seguiti sui social media (OANN.com, ZeroHedge.com e OrganicConsumer.org) hanno nel complesso un seguito di 3 milioni di follower su Twitter, 1,5 milioni di follower su Facebook e 1,47 milioni di abbonati su YouTube.

Di seguito alcuni esempi di informazioni false condivise dai siti inclusi da NewsGuard nei Centri di monitoraggio della disinformazione:

  • Il virus che causa il COVID-19 contiene “inserti simili all’HIV”, il che suggerisce che sia stato prodotto artificialmente.
  • La tecnologia 5G dei telefoni cellulari è collegata all’epidemia di Coronavirus.
  • Gli Stati Uniti stanno sviluppando armi biologiche appositamente progettate per prendere di mira persone di etnia russa.
  • Il massacro di civili a Bucha, in Ucraina, è stato una messa in scena.

Inoltre, dei 91 siti considerati, 23 continuano a ricevere entrate attraverso la pubblicità programmatica, ospitata da piattaforme pubblicitarie come Google e MGID.

Questo report di NewsGuard dimostra come i siti che traggono profitti dalla pubblicazione di disinformazione su un determinato tema spesso pubblicano disinformazione anche su altri temi, e che le informazioni false sul COVID-19 e sulla guerra tra Russia Ucraina, per quanto diverse tra loro, in molti casi coesistono.

A cura di Alex Cadier.