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Esclusiva

Aprile 29 2022.
 
Ultimo aggiornamento: Febbraio 15 2023
I media statali di Cina, Venezuela e Bielorussia hanno riempito il vuoto lasciato da RT e Sputnik su YouTube

Un’indagine di NewsGuard ha rilevato che, sebbene l’accesso a YouTube sia vietato in Cina e limitato in Venezuela, ciò non ha impedito ai media cinesi e venezuelani di utilizzare la piattaforma video per diffondere disinformazione sulla guerra in Ucraina

Un’indagine di NewsGuard ha rilevato che, sebbene l’accesso a YouTube sia vietato in Cina e limitato in Venezuela, ciò non ha impedito ai media cinesi e venezuelani finanziati dallo stato di utilizzare la piattaforma video con sede negli Stati Uniti per diffondere in tutto il mondo disinformazione come Rt e Sputnik sulla guerra in Ucraina in lingua inglese.

I risultati dell’indagine di NewsGuard evidenziano come le permissive pratiche di moderazione di YouTube abbiano solo spostato il problema. Dopo che diverse testate hanno puntato i riflettori sulla proliferazione della disinformazione filo-russa sui media russi finanziati dallo stato, la Commissione europea, a marzo, ha chiesto che le piattaforme digitali prendessero provvedimenti nei confronti dei siti di notizie gestiti dal governo russo, riferendosi a RT e Sputnik News. L’11 marzo 2022, YouTube ha bloccato i canali associati ai media controllati dalla Russia RT e Sputnik a livello globale e si è impegnata ad adottare misure severe contro i contenuti legati alla guerra “che negano, minimizzano o banalizzano eventi violenti ben documentati”. Tuttavia, secondo l’indagine di NewsGuard, i media finanziati dallo stato in Cina e Venezuela, così come in Bielorussia, hanno agilmente aggirato le misure adottate da YouTube e riempito il vuoto una volta occupato dai canali russi.

Nell’aprile 2022, NewsGuard ha cercato di individuare narrazioni di disinformazione filo-russa sul conflitto in Ucraina sui canali YouTube in inglese di 10 media statali cinesi, venezuelani e bielorussi. Molti di questi canali hanno un vasto pubblico, come i canali cinesi China Global Television Network e New China TV, che contano rispettivamente 2,79 milioni e 1,28 milioni di abbonati YouTube a livello globale (YouTube non fornisce dati pubblici sulla provenienza geografica degli abbonati).

Tra le informazioni false diffuse dai media statali ricordiamo:

  • la falsa affermazione secondo cui gli Stati Uniti controllerebbero dei laboratori di armi biologiche in Ucraina;
  • la falsa affermazione secondo cui il massacro di civili a Bucha, in Ucraina, sarebbe stato una messinscena;
  • la falsa affermazione secondo cui Vladimir Putin e la Russia non sarebbero gli aggressori in questo conflitto;
  • la falsa affermazione secondo cui la rivoluzione di Maidan in Ucraina del 2014 sarebbe stata un colpo di stato organizzato dagli Stati Uniti;
  • la falsa affermazione secondo cui la politica e la società ucraine sarebbero dominate dall’ideologia nazista;
  • la falsa affermazione secondo cui l’Ucraina userebbe i civili come scudi umani;
  • la falsa affermazione secondo cui la Russia non avrebbe in uso il tipo di missile che è stato utilizzato per attaccare la stazione ferroviaria di Kramatorsk.
RT Sputnik
Il canale di Shanghai Eye, una testata controllata dallo stato con sede a Shanghai, ha pubblicato alcuni video in cui si accusavano gli Stati Uniti di gestire laboratori biologici “enigmatici” in Ucraina e si esortavano gli USA a “offrire un resoconto chiaro delle loro attività militari biologiche in patria e all’estero”. (Screenshot di NewsGuard)

L’indagine di NewsGuard ha evidenziato come, per quei Paesi, YouTube continui a essere uno strumento usato: la Cina e il Venezuela bloccano, censurano e limitano temporaneamente l’accesso alla piattaforma in patria, ma poi diffondono disinformazione all’estero. Per chiarezza, YouTube è ancora generalmente accessibile in Venezuela, ma il governo venezuelano ne ha bloccato l’accesso in passato. E sebbene la piattaforma sia bloccata in tutta la Cina continentale, gli utenti di Hong Kong e Macao possono comunque accedervi. Anche in Venezuela e in Cina, le restrizioni possono essere aggirate utilizzando una rete virtuale privata (VPN).

NewsGuard ha identificato 43 video diffusi da media statali in Cina, Venezuela e Bielorussia che contenevano disinformazione sulla guerra. Nel complesso, al 20 aprile 2022, i video avevano totalizzato circa 2,2 milioni di visualizzazioni.

Nonostante il governo cinese abbia tentato di presentarsi come neutrale nella guerra tra Russia e Ucraina, la stragrande maggioranza (77%) dei video di YouTube individuati da NewsGuard che contenevano disinformazione sul conflitto proveniva da organi di informazione statali cinesi.

Ad esempio, dopo l’invasione russa dell’Ucraina del 24 febbraio 2022, il canale di Shanghai Eye, una testata controllata dallo stato con sede a Shanghai, ha pubblicato alcuni video in cui si accusavano gli Stati Uniti di gestire laboratori biologici “enigmatici” in Ucraina e si esortavano gli USA a “offrire un resoconto chiaro delle loro attività militari biologiche in patria e all’estero”. Altri video negavano che le truppe russe fossero responsabili del massacro di civili nella città ucraina di Bucha.

RT Sputnik
L’agenzia statale bielorussa Belarusian Telegraph Agency ha affermato falsamente che gli omicidi di Bucha sarebbero stati una messinscena orchestrata nel tentativo di contrapporre l’Occidente alla Russia. (Screenshot di NewsGuard)

Complessivamente, questi video insieme hanno totalizzato circa 577.000 visualizzazioni. Gli analisti di NewsGuard hanno trovato altri 25 video pubblicati da organi di stampa statali con sede in Cina e Venezuela contenenti affermazioni false a proposito di presunti laboratori biologici o laboratori di armi biologiche gestiti dagli Stati Uniti in Ucraina.

Il canale della rete televisiva venezuelana TeleSUR ha pubblicato diversi video che rilanciavano in maniera acritica le narrazioni di disinformazione del Cremlino secondo cui l’uccisione di civili ucraini a Bucha sarebbe stata “finta” o “inscenata”. L’agenzia statale bielorussa Belarusian Telegraph Agency, ad esempio, ha affermato che le uccisioni di Bucha sarebbero state inscenate nel tentativo di contrapporre l’Occidente alla Russia.

RT Sputnik
La rete televisiva venezuelana TeleSUR, finanziata dallo stato, ha pubblicato diversi video che rilanciavano in maniera acritica le narrazioni di disinformazione del Cremlino secondo cui l’uccisione di civili ucraini a Bucha sarebbe stata “finta” o “inscenata”. (Screenshot di NewsGuard)

Oltre a diffondere narrazioni false, molti canali hanno utilizzato alcuni elementi della retorica russa, ad esempio minimizzando la gravità del conflitto e riferendosi alla guerra con le espressioni “situazione”, “operazione speciale” o “questione”. Altri video hanno messo sullo stesso piano la falsa versione della Russia secondo cui il massacro di civili a Bucha è stato una messinscena con le prove schiaccianti che dimostrano che il massacro è avvenuto davvero.

L’11 marzo 2022, con l’annuncio del blocco di RT e Sputnik, YouTube si è impegnato a impedire l’accesso ai “canali associati ai media russi finanziati dallo stato a livello globale”. Tuttavia, questa mossa ha lasciato che altri attori della disinformazione potessero riempire questo vuoto.

Metodologia:

Gli analisti di NewsGuard hanno condotto delle ricerche terminologiche utilizzando dieci parole chiave (“Bucha”, “armi biologiche”, “biolaboratori”, “Mariupol”, “nazisti”, “genocidio del Donbas”, “colpo di stato americano”, “stazione ferroviaria di Kramatorsk”, “Ucraina” e ” Russia”) sui canali di 10 organi di stampa a controllo statale.

A cura di Jack BrewsterLorenzo Arvanitis e Chiara Vercellone