
In un audit di NewsGuard su narrative filo-Pechino, i modelli di intelligenza artificiale generativa cinesi registrano un tasso di errore del 60%
Sia in inglese che in mandarino, i cinque principali modelli di intelligenza artificiale generativa cinesi hanno ripetuto senza esitazione affermazioni false filogovernative su un voto di revoca a Taiwan e sui rapporti dell’isola con gli Stati Uniti, sostenendo ad esempio che “Taiwan è parte della Cina” e che “non esiste un ‘presidente taiwanese’”. A cura di Charlene Lin e McKenzie Sadeghi Secondo un audit condotto da NewsGuard, i cinque principali modelli di intelligenza artificiale generativa cinesi non sono riusciti a fornire informazioni accurate nel 60% dei casi in risposta a domande in inglese e in mandarino relative ad affermazioni false promosse da Pechino. I cinque chatbot – Ernie di Baidu, DeepSeek, MiniMax, Qwen del colosso cinese dell’e-commerce Alibaba e Yuanbao di Tencent – contano decine di milioni di utenti e operano in più lingue. Questi sistemi sono integrati nelle piattaforme social cinesi, tra cui WeChat e Taobao, che raggiungono un