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Meloni gonfia i costi del referendum: non sono 400 milioni di euro

Il 5 giugno, ospite all’evento Il giorno de La Verità, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha difeso il suo annuncio, con cui aveva detto che l’8 e 9 giugno andrà al seggio, ma non ritirerà le schede per i referendum su cittadinanza e lavoro, di fatto astenendosi dal voto. Tra le ragioni a sostegno della sua decisione, Meloni ha dichiarato che i partiti che promuovono i referendum avrebbero potuto cambiare le leggi oggetto dei quesiti quando erano al governo. In questo modo, secondo la presidente del Consiglio, si sarebbe evitato «di chiedere di spendere altri 400 milioni per interrogare gli italiani su qualcosa che il Parlamento poteva fare tranquillamente». Trovi QUI l’articolo completo di Pagella Politica

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Promuovere l’astensionismo è illegale?

Vari esponenti del governo Meloni e dei partiti che lo sostengono hanno invitato gli elettori a non partecipare ai referendum su cittadinanza e lavoro, previsti per l’8 e il 9 giugno. Per esempio, il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani (Forza Italia) ha dichiarato che è legittimo non andare a votare. A sostegno della sua posizione, il ministro degli Esteri ha rilanciato su X una dichiarazione rilasciata nel 2016 dall’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in un’intervista a la Repubblica prima del referendum abrogativo sulle trivelle. Alla domanda: “È legittimo invitare all’astensione?”, Napolitano aveva risposto: «Se la Costituzione prevede che la non partecipazione della maggioranza degli aventi diritto è causa di nullità, non andare a votare è un modo di esprimersi sull’inconsistenza dell’iniziativa referendaria». Trovi QUI l’articolo completo di Pagella Politica

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Davvero l’Italia non vende più armi a Israele?

Il 5 settembre, a margine del Forum di Cernobbio, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha risposto a un giornalista che gli chiedeva se in caso di occupazione della Cisgiordania l’Italia sarebbe stata disposta a «non inviare più armi a Israele». «Ma noi non inviamo armi: questa è una leggenda metropolitana», ha risposto il leader di Forza Italia. «Noi, dal 7 di ottobre di due anni fa, abbiamo sospeso tutti i contratti. Quindi non c’è nessun invio di armi a Israele». In realtà, i fatti raccontano una storia diversa. L’Italia ha sì bloccato le nuove autorizzazioni dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, ma vecchie licenze hanno continuato a produrre spedizioni. E non sono mancate accuse di traffici sospetti e inchieste giudiziarie. Trovi QUI l’articolo completo di Pagella Politica

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Una nuova campagna di influenza legata al Cremlino che prende di mira le elezioni in Moldavia ha ottenuto 17 milioni di visualizzazioni su X e sta “contaminando” le risposte dei chatbot

Mentre la Moldavia si prepara ad affrontare, questa domenica, elezioni cruciali che decideranno se il Paese proseguirà il suo percorso di integrazione europea o tornerà a gravitare verso la Russia, l’operazione di disinformazione legata al Cremlino Storm-1516 sta generando un’enorme quantità di traffico online.

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Un’analisi transnazionale della pubblicità elettorale su Meta e Google durante le elezioni UE del 2024: conformità, trasparenza e targeting

Questo rapporto presenta i risultati di uno studio comparativo sulla pubblicità politica durante le elezioni europee del 2024. Da un lato, analizza la conformità e la trasparenza di due grandi piattaforme online e motori di ricerca (VLOPSE) – Meta e Google – in merito agli impegni assunti in materia di pubblicità politica nel contesto del Codice di condotta (a partire da luglio 2025) sulla disinformazione. Dall’altro, valuta l’uso, la spesa e il targeting da parte dei partiti politici durante il periodo precedente le elezioni del Parlamento europeo del giugno 2024. Lo studio è frutto della collaborazione di dieci hub EDMO, che coprono la pubblicità elettorale in quindici paesi dell’UE. EDMOeu ha offerto supporto per il brainstorming e la metodologia, nonché per il coordinamento iniziale tra gli hub. Mentre EDMO BELUX ha redatto i risultati, l’analisi dei dati locali è stata fornita per le fasi cruciali dell’analisi (2-4, come descritto nel

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La crisi in Palestina rimane l’argomento più colpito dalla disinformazione ad agosto

I quattro progetti editoriali italiani che hanno pubblicato contenuti di verifica dei fatti, e che hanno contribuito a questo report*, hanno pubblicato, ad agosto 2025, un totale di 172 articoli di fact-checking. Di questi, 24 (14%) hanno avuto per oggetto casi di disinformazione riguardanti la crisi in Palestina, 16 (9,3%) il conflitto in Ucraina, 9 (5,2%) l’Unione europea, 7 (4%) l’immigrazione, 7 (4%) la pandemia, 5 (2,9%) le tematiche di genere o Lgbtq+ e 5 (2,9%) il cambiamento climatico. Le notizie false in Italia ad agosto si sono concentrate sulla crisi in Palestina, e come già visto nel mese di luglio la narrazione preponderante si è concentrata sulla negazione delle sofferenze dei civili palestinesi. In linea con gli andamenti europei registrati da EDMO ad agosto, sale poi di cinque punti percentuali la disinformazione sulla guerra in Ucraina, e similmente aumentano in modo significativo le notizie false che riguardano l’Unione Europea.

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Trump’s diplomacy and summer weather catalyse disinformation in august

The 31 organizations* part of the EDMO fact-checking network that contributed to this brief published a total of 1.441 fact-checking articles in August 2025. Out of these articles, 127 (9%) focused on climate change-related disinformation; 99 (7%) on Ukraine-related disinformation; 90 (6%) on disinformation related to the EU; 90 (6%) on disinformation related to immigration; 79 (5%) on the conflict involving Israel and Hamas in Gaza; 49 (3%) on COVID-19-related disinformation; and 18 (1%) on disinformation about LGBTQ+ and gender issues. The most targeted topic by disinformation in the month of August has been climate change, in line with the growing trend registered the past month. False news related to the war in Ukraine and to the European Union have also increased, as it happened with disinformation on the crisis in Gaza, with the ongoing narrative ー detected in July ー  that the famine is either not real or widely

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Trainata da notizie false che negano le sofferenze dei civili a Gaza, a luglio triplica la disinformazione sulla crisi in Medio Oriente

I tre progetti editoriali italiani che hanno pubblicato contenuti di verifica dei fatti, e che hanno contribuito a questo report*, hanno pubblicato, a luglio 2025, un totale di 125 articoli di fact-checking. Di questi, 17 (13,6%) hanno avuto per oggetto casi di disinformazione riguardanti la crisi in Palestina, 9 (7,2%) l’immigrazione, 6 (4,8%) la pandemia, 5 (4%) il conflitto in Ucraina, 4 (3,2%) le tematiche di genere o Lgbtq+, 3 (2,4%) il cambiamento climatico e 2 (1,6%) l’Unione europea. Le notizie false in Italia a luglio si sono concentrate sulla questione della crisi in Palestina, ritornando ai valori raggiunti a ottobre 2024 (14,5%), ad un anno dall’inizio del conflitto, mentre a livello europeo – come registrato da EDMO – il valore, seppur in leggero aumento, è rimasto basso (4%). Aumenta significativamente la disinformazione relativa all’immigrazione, salendo di cinque punti percentuali, in linea con la tendenza registrata complessivamente in Europa, dove

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