La crisi in Palestina al centro della disinformazione a ottobre

LA DISINFORMAZIONE SU ISRAELE-PALESTINA RADDOPPIA A OTTOBRE E TOCCA IL RECORD DA NOVEMBRE 2023

I quattro progetti editoriali italiani che hanno pubblicato contenuti di verifica dei fatti, e che hanno contribuito a questo report*, hanno pubblicato, a ottobre 2025, un totale di 177 articoli di fact-checking. Di questi, 43 (24,3%) hanno avuto per oggetto casi di disinformazione riguardanti la crisi in Israele-Palestina, 9 (5%) l’immigrazione, 8 (4,5%) il conflitto in Ucraina, 5 (2,8%) l’Unione europea, 5 (2,8%) le tematiche di genere o Lgbtq+, 3 (1,7%) il cambiamento climatico e 2 (1,1%) la pandemia.

A ottobre 2025, due anni dopo l’attentato del 7 di quel mese compiuto da Hamas e il seguente avvio dei bombardamenti israeliani su Gaza, la situazione in Israele e Palestina è il principale tema di disinformazione in Italia. La percentuale di notizie false su questo argomento è raddoppiata rispetto a settembre 2025, passando dall’11,9% al 24,3%. Si tratta del dato più alto registrato dopo il picco di ottobre-novembre 2023.

Aumentano di qualche punto percentuale anche la disinformazione che prende di mira l’Unione europea e quella riguardo le tematiche di genere o Lgtbq+, mentre subiscono un drastico calo le notizie false relative alla pandemia da Covid-19. Le percentuali di informazioni false per quanto riguarda gli altri temi monitorati sono rimaste stabili o hanno mostrato solo lievi fluttuazioni.

PERCHÉ LA DISINFORMAZIONE SU ISRAELE-PALESTINA È RADDOPPIATA

I principali argomenti su cui ad ottobre si è concentrata la disinformazione che riguarda la crisi in Palestina sono: la Global Sumud Flotilla, le manifestazioni pro-Palestina in Italia, il cessate il fuoco dell’8 ottobre e la partita Italia-Israele del 14 ottobre. Come rilevato a settembre 2025, anche ad ottobre si sono diffusi contenuti falsi sulla Sumud, che mostravano un presunto arrivo della missione a Gaza, ma soprattutto prendevano di mira l’attivista Greta Thunberg. Dopo che le navi della Sumud sono state abbordate e bloccate dalle Forze di Difesa Israeliane, è diventata virale la storia falsa secondo cui i gazawi sarebbero tornati a pescare «mentre Israele dà la caccia alla Flotilla». Il blocco della missione da parte di Israele e l’arresto degli attivisti ha portato allo sciopero generale del 3 ottobre in Italia, dove la missione della Flotilla è stata particolarmente seguita: le manifestazioni in sostegno alla causa palestinese, a cui hanno participato migliaia di persone, sono state a loro volta oggetto di disinformazione.

Ad alimentare l’attenzione mediatica per la tematica è stato anche l’annuncio dell’accordo di cessate il fuoco dell’8 ottobre, che è stato oggetto di polemiche e notizie false. Alcuni giorni dopo, inoltre, il 14 ottobre, è stata giocata a Udine la partita di calcio Italia-Israele, oggetto di contestazioni: questo evento ha a sua volta contribuito al diffondersi di notizie false secondo cui, ad esempio, sarebbe stato esposto uno striscione con la scritta «Ricordiamo gli ostaggi» durante la partita.

RECORD DELLA PERCENTUALE DI DISINFORMAZIONE GENERATA DALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

La percentuale di storie false che sfruttano contenuti generati dall’IA sale di tre punti percentuali a ottobre rispetto al mese precedente (39 articoli su 177 totali, cioè il 22%) e raggiunge un nuovo record. Come spesso accaduto negli ultimi mesi, la percentuale in Italia è più alta di quella media europea, registrata da EDMO. Seppur su un livello inferiore rispetto all’Italia, anche il dato europeo è un record rispetto ai numeri precedentemente registrati.

Il continuo aumento dei contenuti generati con intelligenza artificiale, spesso realistici e ingannevoli, si deve principalmente al fatto che sono aumentati, e migliorati, i software che permettono di crearli facilmente, rapidamente e senza costi o quasi. A ottobre 2025 l’IA è stata usata, nell’ambito della disinformazione, principalmente per creare contenuti relativi ad eventi reali: il furto al Louvre, l’uragano Melissa e la guerra di Sudan. Si sono così diffusi video falsi che ritraevano i presunti ladri del museo francese, immagini della distruzione causata dall’uragano e presunte foto di vittime civili a El Fasher, città sudanese conquistata a fine ottobre 2025 dall’organizzazione paramilitare RSF, dopo oltre un anno di assedio, e divenuta teatro di abusi ed esecuzioni.

Clicca qui per il report completo

Altre news