Meloni gonfia i costi del referendum: non sono 400 milioni di euro

Il 5 giugno, ospite all’evento Il giorno de La Verità, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha difeso il suo annuncio, con cui aveva detto che l’8 e 9 giugno andrà al seggio, ma non ritirerà le schede per i referendum su cittadinanza e lavoro, di fatto astenendosi dal voto. Tra le ragioni a sostegno della sua decisione, Meloni ha dichiarato che i partiti che promuovono i referendum avrebbero potuto cambiare le leggi oggetto dei quesiti quando erano al governo. In questo modo, secondo la presidente del Consiglio, si sarebbe evitato «di chiedere di spendere altri 400 milioni per interrogare gli italiani su qualcosa che il Parlamento poteva fare tranquillamente».

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