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I quattro progetti editoriali italiani che hanno pubblicato contenuti di verifica dei fatti, e che hanno contribuito a questo report*, hanno pubblicato, a maggio 2025, un totale di 257 articoli di fact-checking.
Di questi, 17 (6,6%) hanno avuto per oggetto casi di disinformazione riguardanti la guerra in Ucraina, 16 (6,2%) la guerra in Medio Oriente, 12 (4,7%) l’Unione europea, 11 (4,2%) la pandemia, 10 (3,9%) l’immigrazione, 10 (3,9%) il cambiamento climatico e 8 (3,1%) le tematiche di genere o Lgbtq+.
Il conflitto in Ucraina rimane la tematica più colpita dalla disinformazione, anche se le notizie false relative a questo si sono dimezzate rispetto al mese precedente. Cala anche la disinformazione relativa all’Unione europea e quella relativa all’immigrazione. Le false notizie su Covid-19 e vaccini, in contrasto con la tendenza europea registrata da EDMO, diminuiscono a loro volta.
In linea con la tendenza europea, invece, aumenta notevolmente la disinformazione sulla crisi in Medio Oriente, che sale di sei punti percentuali e, alla luce degli scontri di inizio giugno tra Israele e Iran, è probabilmente destinata a crescere ulteriormente. Le false notizie su cambiamento climatico e tematiche Lgbtq+ e di genere tornano ad aumentare, riportandosi sulla media registrata ad inizio 2025. Le percentuali di informazioni false per quanto riguarda gli altri temi sotto monitoraggio sono rimaste stabili o hanno mostrato solo lievi fluttuazioni.

La percentuale di storie false che sfruttano contenuti generati dall’IA ha subito un calo rispetto al mese precedente, passando dall’11,6% al 7,8% (20 articoli su 257 totali). Questo valore è in linea con la media europea registrata da Edmo nello stesso mese (intorno al 6%).

La disinformazione generata da Intelligenza Artificiale ha riguardato anche la crisi in Medio Oriente.
Svariati sono gli esempi: da una presunta foto di un atto di violenza compiuto da due coloni israeliani contro due donne anziane palestinesi disabili, a una confezione di gelato della Ben&Jerry’s a tema pro Palestina. Non è mancata la manipolazione di servizi giornalistici, con un falso servizio del TG1 che avrebbe annunciato l’uccisione dell’infettivologo Matteo Bassetti. Per finire, è circolata anche una storia secondo cui il tennista serbo Novak Djokovic avrebbe donato un assegno cospicuo ad un collaboratore scolastico di 79 anni: un classico esempio di “fotoromanzo social” che ha l’obiettivo di sfruttare la popolarità di personaggi famosi per aumentare l’engagement della pagina che li pubblica.