Esclusiva

Gennaio 22 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Marzo 12 2024
Diverse teorie del complotto caratterizzano la disinformazione a dicembre

A dicembre 2023 la disinformazione ha trattato la guerra tra Israele e Hamas, la guerra in Ucraina, la pandemia, il cambiamento climatico e l’Unione europea

I cinque progetti editoriali italiani che hanno pubblicato contenuti di verifica dei fatti, e che hanno contribuito a questo report*, hanno pubblicato, a dicembre 2023, un totale di 212 articoli di fact-checking. Di questi, 32 (15%) hanno avuto per oggetto casi di disinformazione riguardanti la guerra tra Israele e Hamas, 21 (10%) la guerra in Ucraina, 22 (10,3%) la pandemia, 12 (5,6%) il cambiamento climatico, 15 (7%) l’Unione europea, 4 (1,9%) l’immigrazione e 2 (0,9%) tematiche di genere o Lgbtq+.

Il numero di storie false sulla crisi in Medio Oriente è crollato rispetto ai mesi precedenti. La relativa percentuale a dicembre vale meno della metà di quella registrata a novembre, anche se resta al di sopra della media europea rilevata da Edmo (intorno all’11%). Pur restando il singolo argomento monitorato con la percentuale più alta sul totale della disinformazione rilevata, il calo è notevole e probabilmente dovuto a una maggiore assuefazione dell’opinione pubblica rispetto alle prime settimane di guerra e alla “normalizzazione” del conflitto nel ciclo delle notizie.

Escluse immigrazione e tematiche di genere – i cui valori sono rimasti pressoché stabili – la percentuale
di storie false è aumentata per tutti gli altri argomenti monitorati. Dopo il minimo registrato a novembre,
la percentuale di disinformazione sulla guerra in Ucraina è più che raddoppiata e anche quelle relative a pandemia, Unione europea e cambiamento climatico sono aumentate fino a sfiorare il doppio dei valori registrati il mese precedente.

* Progetti che hanno contribuito a questo report: BlastingNews, Bufale.net, Facta.news, Open, Pagella Politica

disinformazione dicembre

Cresce la disinformazione generata dall’intelligenza artificiale

La percentuale delle storie false che sfruttano contenuti generati dall’IA è ulteriormente cresciuta a dicembre. Il valore è pari al 6% sul totale, circa il doppio di quello rilevato a livello europeo da Edmo.

La singola notizia falsa più significativa ha riguardato l’Ucraina. Si tratta di un deepfake, un video modificato grazie a strumenti di IA in cui il generale Valery Zaluzhny, comandante in capo delle forze armate ucraine, avrebbe annunciato un colpo di stato contro Zelensky. Con la stessa tecnica, i video di alcuni personaggi famosi – ad esempio Giorgia Meloni – sono stati alterati e sfruttati per tentativi di truffa. Sono poi circolate immagini generate dall’IA di un arsenale nascosto sotto l’ospedale al-Shifa a Gaza o riguardanti altri argomenti minori, come strani animali, alberi innevati o arcobaleni circolari.

disinformazione dicembre

Principali narrazioni di disinformazione

La disinformazione sul conflitto in corso tra Israele e Hamas non ha presentato novità sostanziali a dicembre. Le notizie infondate identificate sul tema si inseriscono nelle narrazioni di disinformazione già segnalate nei report precedenti. In particolare, alcune storie false suggeriscono che il conflitto e le sofferenze patite dai civili siano una messinscena, altre aggravano le azioni militari (e non) dell’esercito israeliano, mentre continuano a circolare storie false sul supporto alla causa palestinese e sull’allargamento del conflitto, specialmente riguardo il presunto coinvolgimento diretto di Stati Uniti e Ucraina.

Oltre alla già menzionata storia falsa sul colpo di stato annunciato dal comandante delle forze armate, la disinformazione sull’Ucraina si è concentrata sull’accusare la nazione invasa di comprare il sostegno internazionale e suggerire presunti legami del presidente Zelensky con gli Stati Uniti.

La disinformazione a tema Ue ha suggerito l’esistenza di piani delle istituzioni europee di imporre la vaccinazione o, con l’approssimarsi delle ferie natalizie, vietare il termine “Natale”, la cui celebrazione sarebbe osteggiata anche a livello nazionale.

L’arrivo delle basse temperature è stato sfruttato per negare il cambiamento climatico e anche i mezzi elettrici sono stati bersaglio di parecchie storie false che li descrivono come inefficaci, sconvenienti o pericolosi.

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