Esclusiva

Agosto 25 2023.
 
Ultimo aggiornamento: Marzo 12 2024
Teorie del complotto e negazionismo alimentano a luglio la disinformazione sul cambiamento climatico

Nel ventunesimo report mensile sulla disinformazione in Italia a cura di IDMO si analizzano i temi legati al cambiamento climatico

A luglio cresce la disinformazione sul cambiamento climatico, sulla pandemia e quella sulla Ue. Cala invece la disinformazione sulla guerra in Ucraina

I quattro progetti editoriali italiani che hanno pubblicato contenuti di verifica dei fatti, e che hanno contribuito a questo report*, hanno pubblicato, a luglio 2023, un totale di 207 articoli di fact-checking.

Di questi 22 (10,6%) hanno avuto per oggetto casi di disinformazione riguardanti la guerra in Ucraina, 22 (10,6%) la pandemia, 22 (10,6%) il cambiamento climatico e 21 (10,1%) l’Unione europea. I numeri di luglio relativi ai principali argomenti di disinformazione costantemente monitorati sono identici o molto simili, ma i trend sono invece significativamente diversi.

La disinformazione riguardante il cambiamento climatico è aumentata significativamente. Questo aumento può essere in parte spiegato dall’andamento stagionale delle notizie, che in estate si concentrano maggiormente sul clima – ricordiamo che la disinformazione tende a seguire l’agenda dettata dall’informazione –, e in parte dal fatto che, alivello globale, luglio è stato il mese più caldo mai registrato, con diverse ondate di calore che hanno investito l’Europa. Questo ha alimentato il dibattito in Italia, sui media, nella politica e nella società, sul tema del cambiamento climatico.

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La disinformazione generata dall’intelligenza artificiale è a un nuovo minimo

La percentuale relativa ai contenuti di disinformazione che utilizzano strumenti di IA pesa l’1,4% sul totale. Si tratta del valore più basso registrato fino a questo momento, in calo da tre mesi consecutivi. Anche a livello europeo il valore registrato a luglio (2%) è il minimo mai rilevato. Come sottolineato nel brief Edmo, numeri così bassi potrebbero essere dovuti a una già minore attenzione verso questa nuova tecnica o alla maggiore capacità del pubblico di riconoscerla, un disincentivo per il suo utilizzo da parte dei disinformatori.

Come sottolineato negli scorsi report, è importante anche tenere conto del fatto che tutti i casi conteggiati riguardano l’utilizzo di immagini generate artificialmente, mentre sfuggono alla rilevazione i testi prodotti da software che utilizzano modelli linguistici (ad esempio ChatGPT).

Negazionismo e complottismo spingono la disinformazione sul clima

Alle ondate di calore di luglio, sono seguite ondate di negazionismo climatico. Molte storie false sostengono che le temperature registrate non siano eccezionali, negando l’esistenza del cambiamento del clima o l’incidenza delle attività umane su di esso.
I media vengono accusati di diffondere panico ingiustificato, si tenta di infangare l’immagine degli attivisti del clima, vengono ipotizzate manipolazioni nella misurazione delle temperature da parte delle autorità e, in generale, si ipotizza l’esistenza di complotti che, ingigantendo la portata del cambiamento climatico, sarebbero tesi a privare i cittadini delle loro libertà.

Si tratta di narrative di disinformazione già circolate in passato, che screditano le misure per contrastare il cambiamento climatico, rappresentandole come inutili o dannose. Diverse storie false hanno poiriguardato esplosioni di veicoli elettrici.

Il complottismo sul clima utilizza spesso gli stessi schemi e le stesse retoriche del complottismo sulla pandemia. In particolare, come accaduto nel caso dei “lockdown climatici”, le misure contro l’emergenza sanitaria e quella climatica sono presentate come diversi tentativi delle élite mondiali di assoggettare

i cittadini. Così le vecchie teorie sul “Grande Reset”, già utilizzate per la pandemia, vengono riproposte da chi diffonde negazionismo climatico. In più, una teoria complottista molto circolata a luglio ha associato un simbolo di sostenibilità ambientale sulle confezioni alimentari al tentativo di somministrare vaccini all’insaputa dei consumatori.

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Gli articoli più letti a luglio, secondo i dati raccolti dai progetti che hanno contribuito a questo report, hanno riguardato il clima, i vaccini, il ritorno di Patrick Zaki a Bologna e altri argomenti minori

No, nell’estate del 1967 Roma non ha raggiunto i 42 gradi – Facta

No! Questo articolo su Zaki che torna a Bologna e il “proprietario di casa” che gli chiede 23.800 euro non esiste – Open

Questa tabella sui «malori improvvisi» contiene dati infondati

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* Progetti che hanno contribuito a questo report: Bufale.net, Facta.news, Open, Pagella Politica