Attenzione! Questo articolo è stato scritto più di un anno fa!
!
Esclusiva

Marzo 28 2022
Il 64% degli italiani non sa cos’è il debunking. Il report di IDMO con Ipsos

Se la stragrande maggioranza degli italiani si dice a conoscenza del significato di “fake news”, lo stesso non può dirsi per il termine “debunking”

L’Italia è il paese con la percentuale più alta di riciclo dei rifiuti in Europa. Ma solo un italiano su tre ci crede. Nel nuovo report realizzato da Ipsos per IDMO (Italian Digital Media Observatory), il comportamento degli italiani rispetto alle notizie, vere e false, diviene oggetto di una ricerca – per molti versi sorprendente – realizzata tra l’1 e il 4 febbraio 2022 su un campione di 1000 persone di età compresa tra i 18 e i 64 anni, intervistate con la tecnica Cawi (Computer Assisted Web Interview) e rappresentate per genere, età, livello di scolarità, condizione occupazionale, area geografica di residenza e dimensione del comune di residenza.

Il 64% degli italiani non sa cos'è il debunking. Il report di IDMO con Ipsos

Dallo studio emerge come, sul fronte dell’informazione, gli italiani – soprattutto gli over 50 – prediligano l’accesso gratuito alle notizie, tanto che solo un italiano su quattro si dice disposto a pagare pur di accedere a informazioni affidabili.

Sul fronte della disinformazione, invece nel report di IDMO e Ipsos, 99 volte su 100 gli intervistati affermano di aver sentito parlare di “fake news”. Tuttavia, non sempre hanno chiaro di che cosa si tratta. Più dell’80 per cento di loro, infatti, considera “fake” tanto le notizie basate su informazioni non attendibili, quanto le notizie inventate di sana pianta, quanto ancora le notizie tendenziose. Sono queste ultime che, oltre a essere le più diffuse, tendono a preoccupare di più gli intervistati.

Il 64% degli italiani non sa cos'è il debunking. Il report di IDMO con Ipsos

Se la stragrande maggioranza degli italiani si dice a conoscenza del significato di “fake news”, lo stesso non può dirsi per il termine “debunking”, che definisce il processo mediante il quale è possibile “smascherare”, per esempio attraverso siti internet e pagine social, notizie false o antiscientifiche. Si tratta di uno degli strumenti più incisivi per neutralizzare la disinformazione, eppure non più di un italiano su quattro afferma di averne sentito parlare. Sono i più giovani – gli under 30 che possiedono un livello di scolarizzazione superiore al diploma – che dichiarano di averne conoscenza, gli stessi che, alla luce dello studio realizzato da Ipsos per IDMO, rappresentano quella minoranza di italiani (pari al 44 per cento del campione considerato) che segue almeno una pagina social o un sito di debunking.

Il 64% degli italiani non sa cos'è il debunking. Il report di IDMO con Ipsos

Avvalendosi solo in minima parte di uno strumento come il debunking, alla stragrande maggioranza degli italiani non resta che la “autodifesa” dalla disinformazione. Il 90 per cento degli intervistati dichiara di svolgere quantomeno un’attività di controllo rispetto all’affidabilità di una notizia trovata in rete: le più diffuse sono la verifica del nome dell’autore (o del link alla pubblicazione originale) e la comparazione tra diversi siti web, in modo tale da vedere se tutti i siti visualizzino o meno le stesse informazioni. Ancora una volta, sono i più giovani e i più scolarizzati a svolgere le attività di controllo più frequenti.

Il 64% degli italiani non sa cos'è il debunking. Il report di IDMO con Ipsos

Emergono particolari molto interessanti in merito ai comportamenti che gli italiani sono soliti tenere di fronte a informazioni ritenute false. Se infatti l’85 per cento ritiene che sia giusto segnalarle attraverso gli strumenti messi a disposizione dai social, l’80 per cento del campione considerato ritiene più corretto condividere la notizia al solo fine di denunciarla o smentirla. Tuttavia, in quest’ultimo caso, si corre il rischio di alimentare l’inner circle delle notizie false: infatti, condividere una fake news, pur con l’intenzione di denunciarla o smentirla, finisce per contribuire alla sua diffusione. Ragion per cui appare più appropriato il comportamento “inerte” del 30 per cento degli intervistati, i quali ritengono che non fare nulla, anche di fronte a un’informazione falsa, sia giusto.

Il 64% degli italiani non sa cos'è il debunking. Il report di IDMO con Ipsos

Lo studio restituisce infine quale fosse l’immagine della scienza nella mente degli italiani nel periodo di tempo compreso tra l’1 e il 4 febbraio 2022. Il risultato è molto positivo: la stragrande maggioranza degli intervistati (pari all’81 per cento del campione considerato) ritiene la scienza “più coinvolgente che noiosa”. Tuttavia, un italiano su quattro la considera “più soggettiva che oggettiva”, oltre che “più orientata all’interesse di molti che al bene comune”. Dal campione preso in esame, inoltre, emerge come chi possiede un livello minore di scolarizzazione sia portato a rappresentarsi un’immagine nel complesso più negativa e\o erronea della scienza rispetto a chi è più istruito.

Per quanto la scienza non sia “democratica” – affermazione al centro del dibattito negli ultimi anni e oggetto di un interessante approfondimento all’interno dello studio svolto da Ipsos – appare quanto mai evidente che nessuna delle democrazie moderne possa farne a meno.

Leggi il report completo:

Articolo di Dario Artale, studente del Master in Giornalismo e Comunicazione Multimediale dell’Università Luiss Guido Carli.