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Esclusiva

Marzo 3 2022.
 
Ultimo aggiornamento: Febbraio 15 2023
Il monitoraggio di NewsGuard sulla disinformazione pro-Russia

I fact-checker hanno identificato 116 siti con disinformazione pro-Russia e stanno monitorando le principali false narrazioni sull’invasione dell’Ucraina

Centro di monitoraggio della disinformazione sul conflitto Russia-Ucraina: oltre 100 siti pro-Putin e le 10 false narrazioni più diffuse 

NewsGuard ha identificato 116 siti con disinformazione pro-Russia e sta monitorando le principali false narrazioni sull’invasione dell’Ucraina

Le false narrazioni sull’Ucraina, molte delle quali promosse dagli apparati di propaganda del Cremlino, circolavano online già mesi prima che le forze russe invadessero il Paese il 24 febbraio 2022. Dalle affermazioni false riguardanti un presunto genocidio perpetrato dall’Ucraina nei confronti dei suoi abitanti di lingua russa, fino all’idea che l’ideologia nazista sia radicata nella leadership politica del Paese: queste sono solo alcune delle narrative utilizzate per giustificare l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

In questo Centro di monitoraggio, NewsGuard sta sfatando le principali bufale relative al conflitto in Ucraina e sta tenendo traccia delle decine e decine di siti di disinformazione e propaganda pro-Russia che le diffondono. NewsGuard aggiornerà questo report quando verranno identificati nuovi domini che pubblicano false narrazioni, o quando nuove bufale appariranno o bufale già note si evolveranno.

Monitoraggio di 116 siti di propaganda russa

La Russia utilizza diverse strategie per introdurre, amplificare e diffondere narrazioni false e distorte in tutto il mondo, servendosi di un insieme di media statali ufficiali, siti web, account anonimi e altri metodi per diffondere propaganda che promuove gli interessi del Cremlino e mina i suoi avversari. I siti finanziati e gestiti dal governo utilizzano piattaforme digitali come YouTube, Facebook, Twitter e TikTok per lanciare e promuovere false narrazioni. NewsGuard monitora e analizza queste fonti e queste strategie dal 2018 e concede in licenza i suoi dati relativi agli sforzi di propaganda russa al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, al Cyber ​​Command degli Stati Uniti e ad altre entità del governo e della difesa.

Nel 2020, il Global Engagement Center del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, citando i report e i dati di NewsGuard, ha delineato le componenti chiave delle azioni di propaganda del Cremlino nel suo rapporto Pillars of Russia’s Disinformation and Propaganda Ecosystem.

Con l’intensificarsi del conflitto in Ucraina, i siti dei media statali russi hanno iniziato a pubblicare una serie di false narrazioni sul conflitto. Oltre ai noti siti sostenuti dal Cremlino, molti altri siti di proprietà e gestione anonimi, alcuni già noti per aver pubblicato disinformazione russa in passato, hanno fatto eco e amplificato queste false affermazioni.

Ad oggi, il team di NewsGuard ha identificato e sta monitorando 116 domini che hanno pubblicato propaganda e disinformazione filo-russa. Tra questi ci sono fonti ufficiali dei media statali russi, come quelli che alcune piattaforme hanno temporaneamente bannato dall’inizio dell’invasione russa. Ma molti siti web che non sono armi di propaganda ufficiale del governo russo e non sono sanzionati dalle piattaforme promuovono contenuti falsi a sostegno del governo di Vladimir Putin. Queste fonti includono siti web anonimi, fondazioni e siti web di ricerca gestiti con finanziamenti non chiari, alcuni dei quali potrebbero avere collegamenti non dichiarati con il governo russo.

I tre siti più influenti noti per essere finanziati e gestiti dal governo russo sono le fonti dei media statali RT, TASS e Sputnik News. Di seguito sono riportati i link alle schede informative di NewsGuard per questi siti:

Il team di NewsGuard sta monitorando questi e le decine di altri siti che hanno pubblicato narrative di disinformazione  su Russia e Ucraina e sul conflitto in corso, per identificare le principali bufale e le false narrazioni che stanno diffondendo. Come detto, aggiorneremo questo report man mano che vengono identificate nuove false narrazioni e nuove fonti di disinformazione. 

Ricercatori, piattaforme, inserzionisti, agenzie governative o altre istituzioni interessate ad accedere all’elenco completo dei domini possono contattarci qui: Richiedi elenco domini.

Le 10 principali bufale sulla guerra Russia-Ucraina

Bufale che ingigantiscono l’aggressione ucraina e minimizzano le azioni russe

BUFALA: I residenti di lingua russa del Donbas sono stati vittime di un genocidio

I FATTI: La Corte Penale Internazionale, l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa hanno tutte riferito di non avere mai trovato prove di un presunto genocidio nel Donbas, la regione dell’Ucraina orientale in parte occupata dai separatisti sostenuti dalla Russia dal 2014. La Missione statunitense presso l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa ha definito le accuse di genocidio una “falsità riprovevole” in un post del 16 febbraio 2022 pubblicato sul suo account Twitter ufficiale. La Missione ha affermato inoltre di avere “accesso completo alle aree controllate dal governo dell’Ucraina” e di non aver “MAI segnalato nulla che si avvicini lontanamente alle affermazioni della Russia”.

Nel 2021, un rapporto dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha accusato le autorità delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk di aver compiuto vari abusi, tra cui gravi restrizioni alla libertà di movimento, l’imposizione della cittadinanza russa, il divieto per gli esperti di visitare detenuti e arresti arbitrari. Allo stesso tempo, le Nazioni Unite hanno denunciato tre casi di detenzione arbitraria e maltrattamenti perpetrati dall’SBU (i servizi segreti ucraini) e 13 casi simili nelle repubbliche autoproclamate. Secondo le Nazioni Unite, tali azioni sono state “solitamente” perpetrate da ufficiali del “ministero della Sicurezza dello Stato”, noti come MGB.

Un rapporto del 2016 della Corte Penale Internazionale ha rilevato che gli atti di violenza presumibilmente commessi dalle autorità ucraine nel 2013 e nel 2014 potrebbero costituire un “attacco contro una popolazione civile”. Tuttavia, il rapporto ha anche affermato che “le informazioni disponibili non hanno fornito una base ragionevole per ritenere che l’attacco fosse sistematico o diffuso”.


BUFALA: Sabotatori di lingua polacca hanno tentato di bombardare un impianto di trattamento delle acque reflue nel Donbas

I FATTI: Giorni prima che la Russia invadesse l’Ucraina, la Repubblica popolare di Donetsk sostenuta dalla Russia, nell’Ucraina orientale, ha condiviso un video che apparentemente mostrava i suoi soldati intenti a impedire ad alcuni “sabotatori” di lingua polacca di far saltare in aria dei contenitori di cloro in un impianto di trattamento delle acque reflue nei pressi di Horlivka, città del Donetsk controllata dai separatisti, il 18 febbraio 2022. Tuttavia, si è poi scoperto che il video era stato manipolato e non ci sono prove che sabotatori ucraini abbiano tentato un simile attacco a Horlivka.

Secondo il sito di giornalismo investigativo Bellingcat, l’analisi dei metadati del video ha rivelato che il filmato era stato registrato diversi giorni prima del presunto attacco. I metadati, esaminati da NewsGuard, hanno confermato che il video è stato registrato l’8 febbraio 2022, dieci giorni prima dell’attacco. Inoltre, secondo Bellingcat, la traccia audio è stata manipolata con l’aggiunta di rumori di esplosione che sembrerebbero essere stati presi da un video che mostra esercitazioni militari finlandesi, pubblicato su YouTube nell’aprile 2010.


BUFALA: Le forze ucraine hanno bombardato un asilo nel Lugansk il 17 febbraio 2022

I FATTI: I siti di notizie russi hanno affermato che l’esercito ucraino avrebbe bombardato un asilo nel villaggio di Novaya Kondrashovka, che, secondo la loro versione, si troverebbe nella repubblica di Lugansk controllata dai separatisti, nell’Ucraina orientale. Tuttavia, secondo quanto evidenziato dal gruppo investigativo Bellingcat, sia l’ubicazione dell’asilo che le prove raccolte sulla scena dimostrano che i bombardamenti provenivano da sud, dove si trovano le linee del fronte separatista russo. Grazie alla collocazione corretta dell’asilo nel villaggio ucraino di Novaya Kondrashovka, pochi chilometri a nord della linea del fronte con i separatisti sostenuti dalla Russia, e all’analisi di un cratere vicino al sito, si è dimostrato che “il bombardamento proveniva chiaramente da sud”, secondo quanto riferito da Aric Toler, Director of Training and Research a Bellingcat.


BUFALA: La Russia non ha preso di mira infrastrutture civili in Ucraina

I FATTI: Dopo che la Russia ha lanciato un’invasione su vasta scala in Ucraina il 24 febbraio 2022, il governo russo ha affermato che il suo esercito stava utilizzando armi con guida di precisione mirate soltanto a obiettivi militari, non a infrastrutture civili. Queste affermazioni sono state rilanciate in modo acritico da vari siti di notizie controllati dal governo russo.

In realtà, Amnesty International ha documentato molteplici attacchi da parte dell’esercito russo contro obiettivi civili in Ucraina. Il 25 febbraio 2022, Amnesty International ha affermato che la Russia stava effettuando “attacchi indiscriminati in aree civili e attacchi a luoghi protetti come ospedali”, dopo aver documentato tre episodi nelle città di Vuhledar, Kharkiv e Uman, in cui, secondo l’organizzazione, sarebbero rimasti uccisi almeno sei civili e feriti almeno altri 12. Agnès Callamard, segretario generale del gruppo, ha affermato che l’esercito russo ha utilizzato “missili balistici e altre armi esplosive con effetti a largo raggio in aree densamente popolate”, aggiungendo che alcuni di questi attacchi potrebbero costituire crimini di guerra.


Bufale che screditano la leadership ucraina

BUFALA: Il nazismo, sostenuto dalle autorità di Kiev, è prevalente nella politica e nella società ucraine

I FATTI: In Ucraina esistono gruppi radicali di estrema destra e questi gruppi, secondo un rapporto di Freedom House del 2018 rappresentano una “minaccia allo sviluppo democratico dell’Ucraina”. Tuttavia, il rapporto afferma anche che gli estremisti di estrema destra hanno una scarsa rappresentanza politica in Ucraina e nessuna possibilità di prendere il potere. Infatti, alle elezioni parlamentari del 2014, il partito nazionalista di estrema destra Svoboda ha ricevuto il 4,7% dei voti. Nelle elezioni presidenziali del 2019, il candidato di Svoboda, Ruslan Koshulynskyy, ha ottenuto solo l’1,6% dei voti. In quelle parlamentari, Svoboda ha ottenuto il 2,2% dei voti. Svoboda detiene attualmente un solo seggio parlamentare.

Questa bufala va di pari passo con affermazioni false riguardanti un presunto diffuso antisemitismo in Ucraina. Nel 2014, il presidente russo Vladimir Putin ha parlato di una “furia” di “forze antisemite” in alcune parti dell’Ucraina, dichiarazione contraddetta dai rappresentanti della comunità ebraica nel Paese. I leader della comunità ebraica hanno indirizzato una lettera a Putin in cui dichiaravano che le sue affermazioni sull’ascesa dell’antisemitismo non corrispondevano “alla realtà dei fatti”. Inoltre, un rapporto del 2018 del National Minority Rights Monitoring Group, che monitora l’antisemitismo e la xenofobia in Ucraina, ha affermato che il numero di episodi antisemiti nel Paese è diminuito negli ultimi anni.

In un discorso tenuto il 24 febbraio 2022, l’attuale presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, che è ebreo, si è rivolto al pubblico russo, dicendo che queste affermazioni non riflettono la “vera” Ucraina. “Vi è stato detto che siamo nazisti. Ma come può sostenere il nazismo un popolo che ha perso più di 8 milioni di vite nella battaglia contro il nazismo?”.


Bufale che screditano il sostegno occidentale all’Ucraina

BUFALA: L’Occidente ha organizzato un colpo di stato per rovesciare il governo ucraino filorusso nel 2014

I FATTI: Non ci sono prove a sostegno della teoria secondo cui la rivoluzione di Maidan del 2014 in Ucraina, che ha portato alla cacciata dell’allora presidente Viktor Yanukovich, sia stata un colpo di stato orchestrato dai Paesi occidentali. In realtà, quanto accaduto ha avuto tutto l’aspetto di una rivolta popolare, non di un colpo di stato.

Nel novembre 2013, migliaia di ucraini si sono riversati nella Piazza dell’Indipendenza di Kiev (“Maidan Nezalezhnosti”) per protestare contro la decisione dell’allora presidente Victor Yanukovich di sospendere i preparativi per la firma di un accordo di associazione e libero scambio con l’Unione Europea, prevista per la settimana successiva. Nei mesi seguenti, le proteste, spesso chiamate “Euromaidan” dal nome della piazza in cui si sono svolte, sono cresciute di dimensioni. I negoziati tra il governo ucraino e l’opposizione pro-Unione europea, mediati dai ministri degli Esteri di Francia, Germania e Polonia, hanno portato a un accordo, firmato il 21 febbraio 2014, che conferiva più potere al Parlamento ucraino e stabiliva che le elezioni presidenziali si sarebbero dovute tenere entro la fine dell’anno. 

Tuttavia, i manifestanti hanno chiesto le dimissioni immediate di Yanukovich e centinaia di agenti di polizia a guardia degli edifici governativi hanno abbandonato i loro incarichi. Yanukovich è fuggito lo stesso giorno in cui è stato firmato l’accordo e il giorno successivo i manifestanti hanno preso il controllo di diversi edifici governativi. Il Parlamento ucraino ha quindi votato 328 a 0 a favore della rimozione di Yanukovich dall’incarico e ha programmato elezioni presidenziali anticipate per il maggio successivo, ha riferito la BBC. Questi eventi, spesso descritti con l’espressione la “rivoluzione Maidan”, sono stati ampiamente seguiti da media internazionali con corrispondenti in Ucraina, tra cui la BBC, l’Associated Press e il The New York Times.


BUFALA: Gli Stati Uniti possiedono una rete di laboratori di armi biologiche nell’Europa orientale

I FATTI: Il 24 febbraio 2022, un thread dell’account Twitter @WarClandestine, che suggeriva che l’invasione russa dell’Ucraina stesse prendendo di mira i laboratori statunitensi di armi biologiche nel Paese, è stato ampiamente ricondiviso sui social media utilizzando l’hashtag #USBiolabs. Il thread riportava le affermazioni di funzionari russi secondo cui gli Stati Uniti controllerebbero una rete di laboratori di armi biologiche a ridosso dei confini russi nell’Europa orientale. I media controllati dalla Russia diffondono affermazioni simili almeno dal 2016.

Queste affermazioni si basano in genere su una rappresentazione errata del Biological Threat Reduction Program del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, che collabora con i Paesi partner per ridurre il rischio di focolai di pericolose malattie infettive, aiutandoli a mettere in sicurezza patogeni pericolosi e a rilevare rapidamente i focolai, secondo quanto affermato dal sito dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Ucraina. Gli Stati Uniti forniscono aiuti ai laboratori ucraini dal 2005, quando il Ministero della Salute dell’Ucraina e il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti hanno siglato un accordo inteso a limitare la minaccia del bioterrorismo, implementando salvaguardie su patogeni mortali derivanti dai programmi per le armi biologiche dell’era sovietica. Questo programma ha contribuito a costruire e modernizzare alcuni laboratori ucraini, ma i laboratori in sé sono gestiti e finanziati principalmente dal governo ucraino, come ha osservato il Servizio di Sicurezza dell’Ucraina (SBU). Quest’ultimo, in risposta alle affermazioni riguardanti l’esistenza di laboratori biologici militari statunitensi, ha chiarito in un comunicato del maggio 2020: “Nessun laboratorio biologico straniero opera in Ucraina”. 


BUFALA: La NATO ha una base militare a Odessa

I FATTI: Nel dicembre 2021, diversi siti di notizie filo-russi hanno affermato che la NATO ha costituito una base navale a Odessa, una città portuale del sud dell’Ucraina. 

Le navi della NATO hanno rafforzato la loro presenza sul Mar Nero dall’annessione della Crimea alla Russia nel 2014, secondo quanto riportato dalla sezione notizie del sito ufficiale della NATO nel luglio 2021. L’Alleanza afferma che “le navi della NATO operano regolarmente nel Mar Nero, in conformità con il diritto internazionale, di solito pattugliando le acque per circa due terzi dell’anno”.

Tuttavia, le basi militari straniere non sono consentite in Ucraina, secondo l’articolo 17 della Costituzione del paese, e non ci sono evidenze dell’esistenza di questa base. La mappa interattiva della NATO, che segnala dove si trovano i sistemi di sorveglianza e i centri di addestramento dell’Alleanza, non mostra alcuna base o centro della NATO o qualsiasi altra struttura militare dell’Alleanza in Ucraina. Su una pagina del suo sito web aggiornata l’ultima volta nel gennaio 2022, la NATO ha scritto che “al di fuori del territorio della NATO, l’Alleanza ha una presenza militare soltanto in Kosovo e in Iraq” .


Bufale che riscrivono erroneamente la storia russa e ucraina

BUFALA: La Crimea si è unita alla Russia legalmente

I FATTI: Alla fine del febbraio 2014, truppe che operavano senza insegne nazionali hanno sequestrato strutture governative e posti di blocco nella penisola ucraina della Crimea, tra cui anche l’edificio del Parlamento a Simferopol. In una conferenza stampa dell’aprile 2014, il presidente russo Vladimir Putin ha ammesso che le truppe russe erano state dispiegate in Crimea per supportare le forze di difesa locali, nonostante un mese prima avesse insistito sul fatto che si trattasse di forze di difesa locali. Nel marzo 2014, il Primo Ministro separatista russo appena insediatosi, Sergei Aksyonov, ha indetto un referendum sullo status della Crimea, che ha sancito in modo schiacciante l’annessione della penisola alla Russia. Il governo russo ha erroneamente affermato che la Crimea si è unita legalmente alla Russia perché il referendum si è svolto nel rispetto del diritto internazionale.

In realtà, il referendum non si è svolto in modo legittimo e, di conseguenza, la maggior parte dei Paesi non riconosce la Crimea come parte della Russia. L’Assemblea delle Nazioni Unite e la Commissione di Venezia, organo consultivo del Consiglio d’Europa composto da esperti legali, hanno dichiarato illegittimi i risultati del referendum per una serie di motivi. In primo luogo, il referendum non ha concesso a tutti i cittadini ucraini il diritto di votare sullo status della Crimea, violando la Costituzione ucraina, che prevede che qualsiasi modifica al territorio dell’Ucraina sia approvata da un referendum a cui partecipino tutti gli elettori idonei nel Paese. In secondo luogo, tra le opzioni al ballottaggio era esclusa la possibilità che la Crimea mantenesse lo status quo e rimanesse parte dell’Ucraina. Le due opzioni erano: unirsi alla Russia o tornare alla Costituzione del 1992, che conferiva alla penisola una significativa autonomia.

Inoltre, il diritto internazionale non riconosce un referendum tenuto nel contesto di un’aggressione armata. Come ha scritto per la BBC nel marzo 2014 Marc Weller, professore di diritto internazionale all’Università di Cambridge, “la Crimea non può procedere con una possibile secessione o addirittura incorporazione all’interno della Russia mentre Mosca domina sul campo”. Igor Strelkov, comandante russo in Crimea nel 2014, noto anche come Igor Girkin, ha dichiarato durante un’intervista del 2015 al programma russo “Polit-Ring” che i miliziani sotto il suo comando hanno “costretto” i legislatori a votare nel referendum. “I membri del Parlamento sono stati radunati dai miliziani e spinti nell’aula [camera del parlamento] per farli votare”, ha dichiarato.


BUFALA: L’Ucraina moderna è stata interamente creata dalla Russia comunista

I FATTI: Il 21 febbraio 2022, appena tre giorni prima che la Russia invadesse l’Ucraina, il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che “l’Ucraina moderna è stata interamente creata dalla Russia, più precisamente dai bolscevichi, dalla Russia comunista”. Putin ha poi aggiunto che i comunisti “hanno dato a queste repubbliche il diritto di lasciare l’unione (sovietica) senza alcun termine e condizione”.

È vero che la Russia e l’Ucraina di oggi, due ex stati sovietici, hanno in comune lunghi periodi di storia, ma i due stati hanno trascorso molto più tempo separati che uniti. L’eredità condivisa di Russia e Ucraina risale a più di 1.000 anni fa, quando Kiev, oggi capitale dell’Ucraina, era il centro del primo stato slavo, Kievan Rus, un impero medievale fondato dai Vichinghi nel IX secolo e luogo di nascita dell’Ucraina e della Russia. La storia dell’Ucraina è una storia complessa, lunga dieci secoli, fatta di confini più volte mutati e conquiste da parte di diverse potenze tra loro in competizione. E se alcune parti dell’odierna Ucraina sono esistite per secoli nell’ambito dell’impero russo, altre aree del paese ad ovest sono cadute sotto il controllo dell’impero austro-ungarico, del Regno di Polonia o del Granducato di Lituania.

Contrariamente all’affermazione di Putin secondo cui “i bolscevichi hanno inventato l’Ucraina”, l’Ucraina aveva combattuto e ottenuto l’indipendenza nel 1918, uno status che durò solo pochi anni. Nel 1922, i bolscevichi russi sconfissero il governo nazionale ucraino e fondarono la Repubblica socialista sovietica ucraina. Per i successivi 69 anni l’Ucraina è stata parte dell’Unione.

L’affermazione di Putin secondo cui Mosca “ha concesso” all’Ucraina il diritto di diventare indipendente dall’Unione Sovietica “senza alcun termine e condizione” non è corretta perché sono stati gli ucraini a scegliere l’indipendenza in un referendum democratico. Nel 1991, nel corso dello scioglimento dell’Unione Sovietica, l’84% degli aventi diritto si è recato alle urne e oltre il 92% ha votato per lasciare l’URSS. Inoltre, Mosca ha promesso di rispettare la sovranità dell’Ucraina come condizione per la rinuncia da parte dell’Ucraina alle sue armi nucleari, promessa rievocata nel 1994 in un accordo noto come il Memorandum di Budapest.

A cura di Madeline RoacheSophia TewaChine LabbeVirginia PadoveseRoberta SchmidEdward O’ReillyAlex Cadier e Marie Richter

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